Valle d’Aosta guida il cashless

ph Markus Winkler on Unsplash

Nel 2022 continua la crescita dei pagamenti digitali: a livello nazionale il numero medio di transazioni per esercente è infatti aumentato del 17 per cento rispetto al 2021.

A registrare una crescita più interessante sono Valle d’Aosta (+43,5 per cento), Lazio (+28,7 per cento) e Lombardia (+25,4 per cento), mentre, con riguardo ai settori che nell’ultimo anno hanno spinto l’acceleratore sui pagamenti digitali, ecco i taxi (+ 86,8 per cento rispetto al 2021), intrattenimento legato a musica, concerti e cinema (+ 64,5 per cento), caffè e ristoranti (+50,5 per cento).
 

Da tenere in conto, nell’ultimo periodo, anche l’impatto del Decreto Pnrr 2 che ha introdotto una sanzione per i commercianti che non accettano pagamenti con carta. A luglio, il primo mese dopo l’entrata in vigore delle sanzioni, si evidenzia un +13,3 per cento del numero medio di transazioni per esercente rispetto al mese precedente, ma con un effetto a “macchia di leopardo”.

Se per alcuni la spinta è stata più netta – ad esempio chi si occupa di musica, concerti e cinema ha registrato un +110,3 per cento di transazioni cashless rispetto a giugno, chi opera nel turismo un +54,7 per cento e i bar e ristoranti un +24,2 per cento -, per altri la crescita è stata più timida: il settore abbigliamento a luglio ha effettuato in media solo il 9,1 per cento di transazioni in più, mentre per estetisti, parrucchieri e barbieri il segno è addirittura negativo (-2,1 per cento).

Stesso andamento differenziato nelle regioni dove si incontrano Valle d’Aosta (+ 45,4 per cento), Trentino-Alto Adige (+32,5 per cento) e Calabria (+28,9 per cento) con numeri più forti, mentre in Piemonte (+7,6 per cento) Lazio (+6 per cento) e Lombardia (+2,8 per cento) la crescita è meno significativa.

A fare il punto è SumUp, la fintech specializzata in soluzioni cashless e digitali per le piccole imprese, che ha curato l’Osservatorio Pagamenti Cashless 2022 di SumUp per studiare l’evoluzione del trend dei pagamenti digitali in Italia anche nel post-pandemia.

L’Italia negli ultimi anni ha visto un’importante accelerazione dei pagamenti cashless, derivata in parte dall’emergenza sanitaria, in parte dalla spinta istituzionale.

Gli incentivi rivolti agli esercenti come il credito d’imposta e quelli rivolti ai consumatori come il Cashback di Stato e la lotteria degli scontrini hanno consolidato l’abitudine ai pagamenti digitali”, dichiara Giovanni Barbieri, Senior Strategic Growth Manager per SumUp.

“Le ultime misure introdotte dal Pnrr 2 e, in particolare, l’introduzione delle sanzioni rappresentano un ulteriore tentativo di riduzione dell’uso del contante, il cui effetto è a macchia di leopardo.

Per quanto riguarda i pagamenti digitali si può, infatti, parlare di un’Italia a due velocità: alcuni settori, come quello dei tassisti, hanno registrato una crescita elevata rispetto allo scorso anno, mostrando come in alcuni contesti si debba ancora maturare l’abitudine ad utilizzare la carta; in altri casi, invece, le percentuali di crescita meno evidenti raccontano di un assestamento, sintomatico del fatto che pagare cashless sia già diventata una routine.

Per ridurre questo divario e consolidare ovunque la diffusione dei pagamenti digitali, è quindi necessario continuare a lavorare sugli incentivi a livello statale sia per gli esercenti che per i consumatori, anche introducendo forme di semplificazione delle detrazioni”.

Quali commercianti crescono di più? A registrare una crescita cashless più importante sono stati i tassisti con in media il + 86,8 per cento di transazioni a bordo taxi rispetto al 2021; anche concerti e biglietti per il cinema si pagano sempre più spesso senza contanti (+ 64,5 per cento), così come caffè, pranzi e cene nei caffè e ristoranti (+ 50,5 per cento). Aumentano le transazioni anche per hotel e strutture ricettive (+ 46,4 per cento) e per centri sportivi e Spa (+ 41,2 per cento).

Dal punto di vista geografico, la crescita più importante per quanto riguarda il numero medio di transazioni cashless la registra – a livello regionale – la Valle d’Aosta, con un incremento del 43,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Anche il Lazio e la Lombardia proseguono la digitalizzazione dei pagamenti, rispettivamente con il +28,7 per cento e il +25,4 per cento di transazioni. Fuori dal podio, l’Osservatorio Pagamenti Cashless 2022 di SumUp colloca l’Emilia Romagna, dove le transazioni sono cresciute in media del 24,2 per cento, e la Toscana, con il +23,8 per cento.

Andando ancor più nel dettaglio, a livello provinciale – in base alla crescita del numero medio di transazioni per esercente – la Top 10 di SumUp è occupata in particolare dal  Centro e Nord Italia: nel 2022 sul podio sale infatti il territorio di Aosta (+44,2 per cento rispetto al 2021), seguito dalle province di Bolzano (+40,5 per cento) e de La Spezia (+39,3 per cento). A seguire: Lodi (+36,3) e Venezia (+35,9 per cento). Nella seconda parte della Top 10 emergono invece Milano, con una crescita del 35 per cento, le toscane Firenze (+34,3 per cento) e Siena (+33,5 per cento), Bologna (+33,1 per cento) e Roma (+32,6 per cento).

La digitalizzazione dei pagamenti sta però interessando anche il Sud e le Isole: in questo caso a guidare la classifica sono Nuoro (+27,9 per cento), Palermo (20,8 per cento) e Cagliari (20,6 per cento).

Lo scontrino cashless più “piccolo” è quello di bar e club. Secondo l’Osservatorio Pagamenti Cashless 2022 di SumUp, lo scontrino medio cashless diventa anno dopo anno più “piccolo”. In Italia nel 2022 si attesta infatti sui 40,8 euro, mostrando un calo costante a partire dal 2019 (-30 per cento), quando si parlava di 57,9 euro; successivamente, ha toccato quota 51,3 euro nel 2020 e poi 43,4 euro nel 2021. Un dato che continua a dimostrare come con il passare del tempo stiano diventando sempre più popolari – e accettate anche da parte dei commercianti – le transazioni digitali anche per cifre sempre più piccole.

In termini assoluti, gli scontrini medi più bassi si registrano nei bar e club con 16 euro e presso le edicole (22 euro). Seguono food truck e fast food restaurant (23euro ). Gli scontrini più alti sono invece quelli di servizi di consulenza (134 euro), hotel e strutture ricettive (166 euro) e i dentisti (199 euro).

L’analisi di SumUp conferma quindi da una parte l’intenzione dei commercianti di digitalizzare il proprio business – perfino i più tradizionali come bar, edicole, artigiani – offrendo la possibilità di pagare cashless anche per cifre più piccole e in mobilità, dall’altra l’esigenza dei consumatori di pagare in modo più veloce e sicuro, anche direttamente con lo smartphone  (grazie alla tecnologia contactless).

Come SumUp – conclude Giovanni Barbieri – stiamo supportando questo cambiamento mettendo a disposizione un intero ecosistema, in continua evoluzione, che consente ai commercianti di essere pagati in modo integrato e semplice, grazie ad esempio a SumUp Cassa, per gestire pagamenti, ordini e magazzino in negozio e da remoto, e al Conto Aziendale, per inviare, ricevere e gestire il denaro in maniera semplice e veloce. Abbiamo inoltre introdotto SumUp Pay, il digital wallet che consente ai consumatori di attivare una Mastercard SumUp virtuale gratuita per scambiare denaro con gli amici e fare acquisti in modo veloce e conveniente grazie ad un programma di fidelizzazione integrato”. (Redazione)

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