
(Il recupero di Parma – Palermo sarà il 2 aprile ore 20.30)
Domani al Barbera – fischio d’ inizio alle 18 – passa un treno per la promozione diretta chiamato “Frosinone”. Vincere significherebbe riagganciare la testa e tornare a far sentire la propria voce in cima alla classifica della serie B. Vale la pena rievocare cosa è successo in un anno. Era il 6 marzo 2017 quando, in conferenza stampa, Zamparini sentenziava: “Lascio la presidenza al signor Paul Baccaglini. Sono certo che a breve formalizzeremo tutto.” Appena un anno dopo di quella trattativa, nata in marzo e sgonfiatasi con la stessa velocità con cui era esplosa, resta soltanto l’ennesima risata agrodolce. Dopo Baccaglini una cordata americana, giunta su suggerimento di Joe Tacopina, presidente del Venezia, si era fatta avanti per rilevare la società.
Ma a sorpresa è tornato alla carica Frank Cascio, con nuovi soci a fornire ulteriore concretezza alla propria proposta. In ultimo si vociferava perfino di magnati russi. Tanti sedicenti acquirenti ma, alla fine, nessuno che si sia davvero fatto avanti riuscendo a convincere il patron friulano a vendere. Forse scoraggiati dagli eccessi di cautela di Zamparini. Ma forse anche spaventati da una situazione economica che, grazie all’indagine mossa dalla Procura di Palermo sui bilanci societari, sembrava drammatica fino a qualche mese fa. Ma il patron rosanero, che in ogni sede proclamava la buona tenuta delle finanze societarie, si è dato da fare per risistemare i bilanci e far chiarezza sui punti oscuri nei conti del Palermo sollevati dall’indagine. Merito anche del nuovo presidente Giovanni Giammarva, noto commercialista palermitano che ha indubbiamente aiutato a fare chiarezza tra le cifre del club.
Con una posizione economica finalmente e ufficialmente stabile, possiamo dunque aspettarci che nei prossimi mesi Zamparini torni alla carica con qualche nuovo investitore? E, se si, da quale urna sceglierà di pescare? Ai posteri l’ardua sentenza Di certo, la riorganizzazione dei conti garantisce all’eventuale nuova proprietà di non acquistare debiti abnormi ereditati dalla precedente gestione. Ma molto della futura cessione passerà dal ritorno dei rosa nella massima serie, con conseguenti introiti derivati dai dividendi dei diritti televisivi. (Alessandro Ferrante)