Un cartello stradale non basta

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Su sollecitazione delle associazioni ciclistiche e in condivisione con la Consulta delle Biciclette l’Ufficio Mobilità urbana del Comune di Palermo ha data mandato all’Amat di posizionare cartelli stradali che invitino gli automobilisti a rispettare i ciclisti, garantendo una distanza minima di sicurezza.

La decisione viene presentata come segnale di attenzione, e conseguente misura, che renda più sicuro andare in giro per coloro che hanno fatto la scelta della mobilità dolce. Ma il problema è molto più complesso di come viene spesso presentato dall’amministrazione comunale.

Attraversiamo una transizione tra un modello di mobilità ed un altro legata all’indirizzo europeo di colore verde che ispira il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ormai sulla rampa di lancio. L’allestimento di corsie preferenziali e segnali a tutela di questo o quel mezzo non servono a nulla senza un adeguato accompagnamento che passa, come prima cosa, dalla presenza di Polizia Municipale nelle strade.

Se è vero che le automobili mettono in pericolo i ciclisti è altrettanto vero, e frequente, che i ciclisti mettono in pericolo l’incolumità dei pedoni. E le automobili, i mezzi di maggiore portata o anche le motociclette mettono in pericolo tutti. Soprattutto se non vengono rispettate distanze di sicurezza e limiti di velocità.

Problema a parte riguarda i monopattini elettrici che – tra i nuovi mezzi – sono quelli con maggiori potenzialità di diffusione, grazie a incentivi e innovative modalità di fruizione. È, infatti, indispensabile una più efficace regolazione del loro uso, soprattutto nelle aree pedonali e in certi orari.

Una delle aree citate nella nota del Comune – il Parco della Favorita – meglio sarebbe fosse precluso ai mezzi privati. È noto che occorre un intervento complessivo all’interno del quale la mobilità verrebbe regolamentata in modo specifico.

Stesso vale per Viale della Regione Siciliana, la più atipica delle strade di Palermo. Eventi anomali come gli allagamenti, carenze strutturali come quella degli attraversamenti pedonali e – segnale evidente – i sempre più frequenti incidenti stradali, anche gravi, indicano l’esigenza di un progetto. I cartelli non bastano. (Sergio Scialabba)

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Strade come fiumi in piena