Un cambio da crisi internazionale

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Non è oggi nelle istituzioni rappresentative che si concentrano le principali risorse che alimentano potere e influenza politica. Con la sola (certamente rilevantissima) eccezione del Quirinale.

È evidente che se la politica tornasse ad avere forza molti alti funzionari, magistrati, manager pubblici eccetera che oggi fanno il bello e il cattivo tempo, dovrebbero rimettersi in riga. Ma è un cane che si morde la coda: dato che la politica è debole quei centri di potere sono forti e poiché la politica è debole la loro forza è destinata a perpetuarsi”.

È quanto sostiene sul Corriere della Sera Angelo Panebianco, politologo, già docente nell’Università di Bologna e commentatore di punta del quotidiano milanese.

Fino a quando?” tutto questo, si chiede Panebianco. “Fino a quando – è la sua risposta – una crisi (per esempio internazionale) che un sistema debole come il nostro non sarà in grado di fronteggiare, innescherà cambiamenti profondi. Tanto nella Costituzione formale quanto in quella sostanziale, o materiale, della Repubblica”.

Speriamo, dopo quel giorno, di avere ancora una democrazia” conclude amaro. (Redazione)

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