Trade siciliano: mare strategico

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Secondo un’analisi di Srm – Centro Studi collegato a Intesa Sanpaolo – i porti della Sicilia sono al secondo posto (dopo la Liguria) in Italia e primi nel Mezzogiorno per movimentazione portuale.

La funzione del mare è sempre stata e continua ad essere strategica nel trade siciliano. E, certamente, contiene potenzialità inespresse, soprattutto avendo riguardo alla intermodalità.

Nel 2021, l’isola, attraverso le Autorità di Sistema Portuale del Mar di Sicilia Occidentale (con Palermo porto principale), Mar di Sicilia Orientale (con capofila lo scalo di Catania) e con i porti di Messina e Milazzo che fanno parte dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, ha movimentato oltre 66 milioni di tonnellate di merci, pari al 14 per cento dell’Italia.

Sono molti i primati dei singoli porti: Augusta è il terzo in Italia per rinfuse liquide e Milazzo occupa il quarto posto. Bene anche gli scali di Palermo, Catania e Messina nel segmento Ro-Ro: ogni porto movimenta 7 milioni di tonnellate di merci e per questo condividono il quinto posto nella classifica italiana, ma la loro massa critica complessiva li posiziona al primo posto facendo competere la Sicilia con la Toscana.

Messina si conferma, inoltre, il primo porto italiano nel comparto passeggeri con un flusso di circa 16,5 milioni di unità (il 38 per cento dell’intero Paese).

In sintesi l’import-export via mare dell’isola copre l’88 per cento del fatturato complessivo con l’estero contro il 36 per cento dell’Italia. La regione importa via mare soprattutto dal Medio Oriente e i suoi prodotti sono diretti principalmente verso l’Unione europea. Ai primi posti nel trade ci sono prodotti petroliferi e chimici. (Redazione)

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