
Gli associati Aiav, circa 1.800 agenzie di viaggio sul territorio nazionale, intervengono in merito alla ipotetica apertura di corridoi turistici verso le destinazioni estere, passando direttamente all’azione. Obiettivo: riappropriarsi del business e garantire la sopravvivenza stessa delle loro aziende, dopo mesi di attesa e di promesse sistematicamente disattese.
Attraverso i propri legali, Aiav si adopererà da subito per consentire alle agenzie di viaggio di assecondare le richieste dei clienti intenzionati a viaggiare verso i paesi inseriti nell’elenco E senza alcun tipo di ripercussione per gli agenti stessi.
Ufficialmente, almeno fino al 25 ottobre i paesi inseriti nell’elenco E, tra i quali rientrano Egitto, Maldive, Seychelles e decine di destinazioni tra le più richieste durante il periodo invernale, non sono visitabili per motivi turistici.
Tuttavia, come ha ammesso lo stesso Ministro del Turismo, agenti di viaggio e tour operator italiani subiscono ormai da diversi mesi la concorrenza sleale di operatori stranieri, online e turisti fai-da-te, che organizzano viaggi verso queste destinazioni senza alcuna ripercussione, anche a causa dell’assenza di controlli alle frontiere.
“Dopo mesi di richieste inascoltate e di ingiustizie – prosegue Fulvio Avataneo, presidente Aiav – abbiamo deciso di agire, non possiamo più aspettare.
Non dimentichiamo che lo stato italiano versa ancora in una situazione di ‘insolvenza’ nei confronti degli operatori del settore, che devono ricevere i fondi già stanziati a copertura del periodo agosto/dicembre 2020.
Aspettiamo risposte anche in merito all’adeguamento della copertura finanziaria del 2021, alla proroga della cassa integrazione straordinaria almeno fino ad aprile 2022 e allo stanziamento di finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto”. Troppo incerto è il futuro del settore con queste prerogative. (Redazione)
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