
L’Avinguda del Paral·lel, strada di Barcellona, la meravigliosa capitale della Catalogna, che va dai Drassanes Reials de Barcelona a Plaça d’Espanya, deriva il suo nome, per chi non lo sapesse, da un parallelo terrestre con cui coincide.
Separa il quartiere del Poble-sec dalla Ciutat Vella, a cui si collega tramite il Carrer Nou de la Rambla, e dall’Eixample, a cui si collega tramite la Ronda di Sant Antoni e rappresenta uno dei principai assi di collegamento urbano principali, come ricorda Wikipedia.
In un tratto della via non superiore ai 200 metri di lunghezza per 50 metri di larghezza, si concentrano un gran numero di teatri, cabaret e altri luoghi di spettacolo che ne hanno fanno un luogo di spettacolo in se stesso dalla fine del XIX secolo fino agli anni Settanta del 1900.
Tra i più importanti figura il Teatro Apollo (in catalano teatre Apol·lo) al numero 59. L’antico Teatro Apollo fu costruito nel 1901 e, da allora, in maniera quasi ininterrotta ha ospitato spettacoli di varietà, di musica e musical.
Nei paraggi sorgeva lo Studio 54, che ha ben rappresentato la temperie culturale degli anni Ottanta del secolo scorso a cominciare dal nome, che evocava la leggendaria hall newyorkese dove, sul dancefloor, si riunivano le più note celebrities dello spettacolo e delle arti del pianeta.
Realizzata su progetto dell’americano Mike Hewitt, lo Studio 54, ospitata in un teatro, dal 1980 al 1994 è stata la discoteca più à la page di Barcellona, con serate all’ultimo grido, animazione, fumi e luci stroboscopiche di altissima qualità, una abbacinante atmosfera in spazi multidimensionali capaci di ospitare fino a 3000 persone.
Lo Studio 54 ha ridato vita alla zona e ospitato band e artisti del calibro di Ultravox, Depeche Mode, Spandau Ballet, Tina Turner, Duran Duran, Simple Minds. Poco distante (per gli amanti del genere) quello che si è dichiarato essere il locale a luci rosse più hard d’Europa, dal nome inequivocabile: Bagdad (Carrer Nou de la Rambla). (Sergio Scialabba)
vedi