Targhe e tragedie sfiorate

Un grosso ramo è caduto tra via delle Madonie e via Abruzzi

Un grosso ramo si è staccato da un albero che gli addetti alle manutenzioni del Comune di Palermo non potavano da chissà quante tempo. Uno dei tanti, alti e folti, che dovrebbero riparare dal sole chi ama fermarsi e sedere su una panchina.

La villetta dove sono stati a suo tempo piantati è tra via delle Madonie e via Abruzzi ed è stata intitolata, meno di tre anni fa, con tanto di cerimonia pubblica ovviamente alla presenza del sindaco, a Václav Havel, il dissidente e perseguitato politico ceco, figura di spicco del movimento Charta 77 e, poi, presidente della neocostituita repubblica ceca.

Proprio a pochi metri da dove si è verificato il fatto sorge un condominio dove, per lungo tempo, ha abitato un noto giudice impegnato anche, per un breve periodo, nell’amministrazione della cosa pubblica.

C’è da chiedersi che senso abbia collocare lapidi e targhe se, nei fatti, non si onorano i morti, compreso Havel e tutti gli altri, con un minino di decenza, di rispetto per i voti chiesti e ottenuti dai cittadini, per la fiducia accordata dal prossimo, per l’onore di decidere per gli altri, di amministrare denaro e beni comuni, compresa la salute pubblica e la vita stessa.

cado un grosso ramo nei pressi dell'abitazione di un giudice
le manutenzioni a Palermo sono molto carenti

Un passante racconta di aver visto, questa mattina del 24 agosto, piombargli accanto il ramo che, con tutto il suo peso, rovinandogli addosso, avrebbe potuto ucciderlo.

E cos’è allora questa mala amministrazione, questa cultura delle parole vuote, del moralismo irresponsabile che spesso diventa intrigo, calunnia, scaribarile, se non cultura di morte?

Abbiamo denunciato tante volte il problema. Non ci vogliono lauree in management, frequentazioni nei salotti buoni ma buon senso, dignità, equilibrio nelle scelte. E rispetto per il prossimo. Che comincia dal rispetto di se stessi. (Sergio Scialabba)

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La vergogna di via Trinacria