Rifiuti: il Comune ha già fallito

Via Re Federico a Palermo

Sul problema dei rifiuti il Comune di Palermo ha fallito, l’attuale amministrazione comunale ha fallito il suo obiettivo (è un fallimento morale) prima ancora di cominciare. E non è difficile spiegare perchè.

Quella del ciclo dei rifiuti in Sicilia è un’emergenza arcinota, in quanto comincia all’inizio del secolo. E’ intorno al 2001 2002 che si delinea l’esistenza di una bomba ecologica a tempo. Riguarda le discariche, le quantità, l’organizzazione. La storia si snoda lungo rinvii, sprechi, assurdità a vari livelli di governo e di tutti i colori (politici).

Il Comune ha fallito prima ancora di cominciare perchè, prima ancora di insediarsi, la nuova amministrazione avrebbe dovuto imporre un piano di pulizia della città assolutamente non strategico, ma di significato simbolico. Imporlo senza sindacati, senza nomine, senza firme. Solo per dimostrare amore incondizionato alla città e ai suoi abitanti.

Si trattava, cioè, di predisporre un piano straordinario con finalità dimostrativa: pulire la città, come fanno gli esseri umani – fortunati perchè hanno a disposizione l’acqua corrente in casa – prima di uscire di casa e incontrare altri esseri umani.

D’accordo, Palermo è una capitale, una grande città, ed è difficile pulirla tutta in pochi giorni o poche settimane. Ma, allora, si poteva scegliere un quartiere pilota (per esempio Bonagia), circoscrivere il raggio d’azione, coinvolgere il sistema locale dei media, o quello che rimane di esso, e ottenere, comunque, un risultato.

Si tenga conto che quello della raccolta e dello smaltimento eccetera è un servizio che i cittadini pagano, si tenga conto che il personale viene stipendiato e va considerato, valorizzato, merita fiducia.

E, invece, dopo anni di ritardi, di inadempienze ascrivibili a tutti e, quindi, a nessuno, fa ancora più scuro di mezzanotte. Non serve salire in cattedra quando si è seduti su un bidone di monnezza. (Sergio Scialabba)

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