Renzi vota contro la relazione sulla giustizia

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Il senatore Matteo Renzi, leader di Italia viva, ha preannunciato che voterà contro la relazione annuale che il ministro della Giustizia si appresta a presentare al Senato. Si tratta della prima presa di posizione significativa da quando l’ex premier è uscito dalla maggioranza che sostiene il governo.

La giustizia è, ormai da decenni, uno dei punti sensibili di divisione tra gli schieramenti, tra le forze sociale e produttive in Italia. L’episodio più scabroso riguarda il guardasigilli Filippo Mancuso nel 1995 rimosso con una mozione di sfiducia individuale (fatto mai accaduto nella storia repubblicana ndr).

La questione giustizia, dello smisurato potere delle procure, degli squilibri tra accusa e difesa, degli eccessi nell’uso della carcerazione preventiva, dell’interpretazione disinvolta della legislazione speciale, dei rapporti opachi tra uffici giudiziari e organi di stampa, del carrierismo dei giudici e della condizione dei detenuti origina molto lontano nel tempo.

Tra i primi a sollevarla, negli anni Ottanta, fu lo statista di origine siciliana Bettino Craxi il quale segnalò anche che il malfunzionamento della giustizia potesse avere ricadute negative sull’attività finanziaria e di Borsa. (Sergio Scialabba)

 

 

 

 

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