
Quando eu stava in le tu’ cathene, una canzone d’amore in volgare umbro databile tra il 1180 e il 1220 composta da un autore anonimo, nonchè opera considerata tra i testi poetici più antichi della letteratura italiana (Wikipedia) non sarebbe una lirica erotica, considerata antecedente alle prove della Scuola Siciliana, ma un testo politico.
Scoperta nel 1938 e, poi, divulgata al grande pubblico dallo studioso Alfredo Stussi nel 1999, la pergamena, oggi conservata presso l’Archivio Storico Arcivescovile di Ravenna, è stata indagata – come riporta l’inserto cultura del Corriere della Sera – da due studiosi che hanno anticipato i contenuti del proprio studio l’8 giugno in un webinar della Fondazione Franceschini.
La tesi sostenuta è che il testo avrebbe contenuto politico e sarebbe legato al passaggio di Federico II a Ravenna nel 1226. Stupor Mundi sarebbe stato omaggiato da qualche maggiorente locale indotto “a fissare per iscritto, a futura e privata memoria, quanto composto e cantato per il diletto della scelta compagnia“. (Sergio Scialabba)