Quella volta che Giuliano Amato

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Presidente del Consiglio in momenti difficili, presidente della Corte Costituzionale e autorevole giurista, Giuliano Amato ha spesso fatto considerazioni non convenzionali o, comunque, non banali – per evidente conoscenza profonda della politica e della storia nazionale – durante passaggi altrettanto seri per gravità e complessità.

Nel suo discorso del 21 aprile 1993 alla Camera dei Deputati così commentò il passaggio dal proporzionale al maggioritario, il nuovo sistema elettorale che avrebbe segnato l’eclisse della Prima Repubbica: “E’ perciò un autentico cambio di regime, che fa morire dopo settant’anni quel modello di partito-Stato che fu introdotto in Italia dal fascismo e che la Repubblica aveva finito per ereditare, limitandosi a trasformare un singolare in plurale“.

Quelle parole resero pubblica la più volte sottaciuta continuità istituzionale tra fascismo e repubblica democratica, in quel caso evidenziata sotto il profilo della rappresentanza mentre è sempre stata chiara nelle strutture di finanza pubblica e di regolazione.

Altrettanto continua, almeno fino al governo di Lamberto Dini, la guida della Commissione Parlamentare Bilancio della Camera, sempre, dal cambio di regime in poi, assegnata a cattolici liberali. (Sergio Scialabba)

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