
Accadde nel 1985 che il giornalista Francesco Damato fu arrestato per avere pubblicato due anni prima un documento che era già pubblico.
Damato fu posto agli arresti domiciliari, suscitando una riprovazione che salì verticalmente la piramide del potere, raggiungendo il presidente del Consiglio dei Ministri, il socialista Bettino Craxi.

Questi, il primo aprile dello stesso anno, scrisse al procuratore generale presso la Corte d’Appello di Roma Franz Sesti per comunicargli che “Come tutti i cittadini che hanno a cuore la giustizia e i valori sui quali essa è fondata nel nostro ordinamento sono rimasto indignato (non ho – mi spiace – altre parole) per l’arresto di Francesco Damato“.
Craxi riferì pure di essere stato informato dal sottosegretario Giuliano Amato della “volontà da Lei (Franz Sesti ndr)manifestata di intervenire con sollecitudine perchè la questione sia chiarita e risolta“. (Redazione)
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