Pesa l’inflazione sui consumi 2023

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Nel mese di aprile l’osservatorio permanente Confimprese – Jakala dei consumi analizza l’andamento del mercato nel I trimestre 2023 vs lo stesso trimestre 2019 e 2022 per evidenziare i diversi andamenti nel pre e post-pandemia. Le dinamiche sono diverse a causa delle conseguenze pandemiche, delle tensioni geopolitiche e della spinta inflattiva.

Consumi I trimestre 2023 vs I trimestre 2022: + 26,7 per cento. In perdita sul 2019. Il I trimestre 2023 è partito bene e registra una forte crescita verso il 2022 che deve necessariamente tenere in conto 2 fattori: l’effetto inflattivo del + 7,6 per cento e l’impatto negativo di Omicron sui primi mesi del 2022, che hanno entrambi influenzato i modelli di consumo con particolare riferimento ai settori abbigliamento-accessori e ristorazione.

In considerazione di queste 2 variabili, l’Osservatorio Confimprese – Jakala registra una crescita incoraggiante rispetto al 2022 anche e soprattutto considerando il contesto generale con un totale mercato consumi a + 26,7 per cento, che però partiva da un -14,0 per cento nel I trimestre 22 vs 2019.

Nei settori merceologici, la ristorazione a +29,5 per cento è il settore meglio performante, seguita a breve distanza da abbigliamento-accessori a +27,8 per cento. Il non food è quello che meglio rappresenta l’andamento dei consumi registrando un +9,5 per cento vs 2022 ma, ovviamente era il settore che aveva performato meglio in precedenza (2022 vs 2019 + 3,6 per cento). In ripresa generale tutti i canali di vendita con crescite superiori al 20 per cento. Il travel che fa segnare la performance migliore grazie alla ripresa degli incoming dei top spender, americani e giapponesi.

Consumi I trimestre 2023 vs I trimestre 2019: +9,0 per cento

Il totale mercato a valore supera i livelli pre-pandemici con una crescita del +9,0 per cento vs 2019. Tuttavia, se si elimina l’effetto inflattivo del periodo considerato pari al 16 per cento, risulta che i consumi a volume sono diminuiti di circa il 7 per cento. Nei settori merceologici in parziale sofferenza rimane il settore abbigliamento-accessori che con un -3,3 per cento non raggiunge ancora, neanche a valore, la parità vs 2019. Ristorazione a +13,1 per cento e non food a +13,5 per cento sono i più dinamici, sia pure grazie agli effetti inflattivi.

Nei canali di vendita rispetto al 2019 si è consolidato un forte rialzo del canale online pari a +28,2 per cento, mentre i canali fisici registrano segni negativi al netto dell’inflazione. A livello geografico, la situazione economica impatta maggiormente il Centro +6,8 per cento e il Sud + 7,7 per cento, mentre il Nord si attesta intorno al +11,5 per cento.

Per meglio comprendere le dinamiche dei consumi sul 2022 e sul periodo pre-pandemico 2019 – specifica Mario Maiocchi, direttore Centro studi Confimprese – occorre considerare gli effetti inflazionistici su entrambi i periodi, rispettivamente del +16 per cento 2023 vs 2019 e del +8 per cento 2023 vs 2022, e arrivare a un dato deflazionato. In tale ottica i consumi a valori costanti sono ancora inferiori del 7 per cento rispetto al periodo pre-covid. Il percorso per il recupero sta quindi continuando positivamente ma il tragitto non è ancora completato“.

Nelle regioni la migliore è il Piemonte +30,07 per cento, mentre la Basilicata è la meno performante a +22,98 per cento sul 2022.

Nelle città di provincia Vicenza a +31,52 per cento mostra gli andamenti migliori. Chiude Sassari a +22,29 per cento.

Quanto al primo trimestre 2019, Veneto la migliore +17,4 per cento, Basilicata la peggiore +22,9 per cento sul 2019.Nelle città di provincia Varese la migliore a +18,8 per cento. Forlì-Cesena unica in negativo a -0,29 per cento.

Il quadro generale fotografa, dunque, il mercato dei consumi in ripresa. Tuttavia, il carrello della spesa resta sempre a doppia cifra e le famiglie hanno già iniziato a modificare i propri comportamenti d’acquisto. Occorre tenere presente che l’erosione, generata dalla crescita dei prezzi, incide sul potere d’acquisto dei redditi e produrrà effetti di rilievo nei prossimi mesi.

Il primo trimestre del 2023 vede i consumi in ripresa – afferma Alessandro Olivari, senior partner Jakala – con una forte spinta della ristorazione, che ha quasi recuperato il gap con la situazione pre-pandemica e traina anche la crescita dei prezzi con uno scontrino medio in crescita dell’1,2 per cento nell’ultimo trimestre. Dal punto di vista del traffico in store, il settore dei centri commerciali sta registrando una parziale ripresa dell’affluenza: a fine 2022 i passaggi erano al di sotto del 15 per cento rispetto al 2019 e nel primo trimestre 2023 siamo al -12 per cento”. (Redazione)

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Consumi, ormai, a livelli precovid