
Secondo uno studio di Euipo, Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, le ideatrici di disegni e modelli sono sottorappresentate in questa professione, così come nella creazione di disegni o modelli comunitari registrati, e guadagnano meno dei colleghi maschi. Sono questi i risultati principali di Women in Design.
L’indagine, prima del suo genere, analizza i divari di genere nell’ideazione di design con riguardo alla percentuale di ideatrici nell’Ue, alle loro retribuzioni e alla partecipazione delle donne alla registrazione dei disegni e modelli.
La pubblicazione è avvenuta in concomitanza con la Giornata mondiale della proprietà intellettuale (26 aprile), che quest’anno si concentra su Donne e proprietà intellettuale (Pi): accelerare l’innovazione e la creatività.

Solo un designer su 4 attivo nell’Ue nel 2021 era donna (24 per cento). Si riscontrano notevoli differenze tra gli Stati membri dell’Ue: dal 17 per cento di ideatrici di design nei Paesi Bassi e dal 18 per cento in Ungheria e Slovacchia al 33 per cento in Lettonia.
Tale divario si riflette anche in una minore partecipazione femminile alla registrazione di disegni e modelli presso l’Euipo. Secondo i dati dei depositi di disegni e modelli comunitari registrati (Dmc) dell’Euipo, solo per il 21 per cento di quelli registrati da titolari con sede nell’Ue vi è almeno una ideatrice.
Qual è la situazione? La quota delle designer e di design creati da donne nell’Ue è aumentata negli ultimi 2 decenni, ma molto lentamente, e al ritmo attuale servirebbero 51 anni per colmare il divario.
Inoltre, alcuni Stati membri mostrano disparità tra il numero delle designers e la loro partecipazione al sistema dei Dmc. La Spagna, la Croazia e l’Italia registrano basse percentuali di donne nei disegni e modelli registrati, sebbene la quota femminile nella professione sia superiore alla media dell’Ue.
Contestualmente, alcuni paesi terzi fanno molto meglio rispetto agli Stati membri dell’Ue a questo proposito. La Corea del Sud è ben al di sopra dei livelli dell’Ue e quasi la metà dei disegni o modelli depositati da imprese coreane ha almeno un’ideatrice. Anche la Cina e gli Stati Uniti mostrano una percentuale più elevata, con circa il 40 per cento dei design depositati che vede una presenza femminile.
In termini di retribuzione, le designer guadagnano in media il 12,8 per cento in meno dei colleghi maschi. Parte di questo differenziale retributivo può essere spiegato da fattori quali l’età o le condizioni di lavoro (le designer tendono a essere più giovani e una percentuale maggiore lavora a tempo parziale), ma resta ancora un divario inspiegabile dell’8 per cento.
Il direttore esecutivo dell’Euipo, Christian Archambeau, ha dichiarato: “La parità di genere è uno degli obiettivi fondamentali dell’Ue. È inoltre un imperativo in tutte le professioni, anche nel settore della proprietà intellettuale.
La maggior parte degli studi di genere realizzati finora si è concentrato sugli inventori e sui brevetti. Con questo nuovo studio dell’Euipo, incentrato sulle designer e sulla loro partecipazione al sistema dei disegni e modelli comunitari registrati, ci auguriamo di richiamare l’attenzione sul divario di genere attualmente esistente nell’ambito della proprietà intellettuale dell’Ue e di contribuire ad accrescere l’equilibrio e l’inclusività in questa professione.
Promuovendo una maggiore diversità e inclusività, possiamo creare un mondo della PI più equo e dinamico”.
Secondo lo studio, il tipo di prodotti più spesso progettati dalle donne sono i prodotti farmaceutici e cosmetici, gli oggetti per uso ornamentale e i prodotti tessili in pezza. All’altro estremo, gli strumenti musicali, le armi, gli articoli pirotecnici, gli articoli per la caccia, la pesca e l’eliminazione di animali nocivi, così come i fabbricati e gli elementi da costruzione sono i prodotti meno frequentemente ideati dalle donne.
Per sottolineare il proprio impegno a favore di un mondo della PI più equilibrato dal punto di vista del genere, l’Euipo partecipa attualmente all’iniziativa Girls Go Circular, nell’ambito delle sue attività relative alla PI nell’istruzione (Ideas Powered @School) sotto il coordinamento dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT), e al Women and GIrls in Stem Forum organizzato in stretta collaborazione con la Commissione Europea. (Redazione)
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