Oipa difende i nidi dalle potature

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Le potature e gli sfalci in questo periodo uccidono, feriscono, o lasciano senza riparo i piccoli nei nidi non ancora in grado di volare. Alcune amministrazioni locali proprio in primavera e in  estate  potano gli alberi distruggendo i nidi degli uccelli cittadini e sfalciano prati e cespugli. A denunciarlo è l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).

Specialmente nei cespugli che si trovano nelle aree rurali e lungo i fiumi si riproducono alcune specie di volatili come germani reali, tuffetti, cannaiole, gallinelle d’acqua e usignoli di fiume.

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) precisa che questa pratica non è solo eticamente condannabile ma anche illecita e contraria a direttive comunitarie. I nidi sono infatti protetti dalla legge e da alcuni regolamenti comunali che ne vietano la distruzione. In caso di uccisione di pulli si configura la fattispecie dell’art. 544 bis del Codice penale (Uccisione di animali).

La violazione del divieto di distruggere o danneggiare i nidi intenzionalmente e disturbare la fauna selvatica durante il periodo della riproduzione comporta dunque l’applicazione di sanzioni penali e amministrative. Ma talvolta sono proprio i Comuni a violare queste norme o addirittura i loro stessi regolamenti.

Ogni anno in primavera e in estate riceviamo lettere e telefonate in cui cittadini protestano per le potature selvagge ai danni degli uccelli e dei loro nidi” dichiara il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto.

Spesso – prosegue – si tratta di potature estreme, le cosiddette capitozzature, che le ditte incaricate eseguono tagliando in maniera eccessiva mettendo in pericolo anche la vita degli alberi. Occorre che le amministrazioni siano più attente alla biodiversità evitando interventi che uccidono o feriscono gli animali e che danneggiano il verde pubblico“. L’Oipa invita a segnalare le potature ai danni delle nidificazioni. (Redazione)

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