Nespresso riuso capsule in aumento

ph Jesper Brouwers on Unsplash

Crescono l’impegno e i risultati di Nespresso nell’ambito del progetto di economia circolare per il recupero e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio sul territorio italiano.

Ancora una volta, infatti, risultati in crescita per il programma Da Chicco a Chicco, che nel 2021 ha permesso di recuperare a Palermo oltre 4 tonnellate di capsule in alluminio, segnando una crescita del +139 per cento – equivalente a oltre 2 tonnellate di capsule esauste – rispetto all’anno precedente.

Un successo che si somma ai positivi risultati raggiunti in tutta Italia e che hanno permesso di recuperare nel 2021 oltre 1.500 tonnellate di capsule esauste in alluminio – segnando un +18 per cento rispetto al 2020, 677 tonnellate di caffè esausto e 58 tonnellate di alluminio da rimettere in circolo.

I clienti riconsegnano le loro capsule esauste nelle Boutique Nespresso. Una volta raccolte vengono poi inviate per la lavorazione ed il recupero. L’alluminio è trasformato in nuovi oggetti come penne, biciclette, coltellini, mentre il caffè esausto trasformato in compost e, successivamente, ceduto a una risaia in provincia di Novara. Il riso prodotto viene poi riacquistato da Nespresso e donato a Banco Alimentare della Lombardia e a Banco Alimentare del Lazio per aiutare chi ha bisogno

Una buona riuscita registrata dal programma di economia circolare fondato nel 2011 da Nespresso in Italia, confermata anche dai risultati raggiunti nella Penisola nel primo trimestre del 2022, con le prime 472 tonnellate di capsule raccolte, +13 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021.

Quello per garantire una seconda vita alle capsule esauste attraverso il loro riciclo è un impegno preso da Nespresso nel nostro Paese più di dieci anni fa, quando ha lanciato il primo sistema in Italia per il recupero e il riciclo delle capsule usate in alluminio, forte di un approccio alla sostenibilità, ambientale e sociale, che guida l’azienda da oltre 30 anni e nella consapevolezza che il caffè possa essere davvero una forza al servizio del bene comune, in grado di influire positivamente sulle comunità, sull’ambiente e sul clima.

Principi che Nespresso ha messo al centro delle sue strategie adottando un modello di business rispettoso del Pianeta, e che le ha consentito anche la recente certificazione come azienda B Corp.

In Italia tutto questo si è tradotto nello statuto nella modifica in Società Benefit, nonché nella continuità di azioni e impegno portati avanti grazie al programma Nespresso per l’Italia, per sostenere il patrimonio ambientale, sociale e culturale che rende speciale l’Italia, e di cui il progetto Da Chicco a Chicco fa parte.

Nato nel 2011 grazie a una convenzione con Cial (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia e Cic (Consorzio Italiano Compostatori), Da Chicco a Chicco permette ai clienti di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nell’apposita area recycling presente all’interno delle Boutique Nespresso e nelle isole ecologiche partner dell’iniziativa distribuite sul territorio nazionale, per un totale di oltre 140 punti di raccolta in 79 città italiane.

Una volta raccolte dalle aziende di gestione del servizio di raccolta differenziata, le capsule esauste vengono inviate per la lavorazione ed il recupero presso un impianto dove l’alluminio viene separato dal caffè.

L’alluminio è destinato alle fonderie per avviare il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi oggetti come penne, biciclette, coltellini, mentre il caffè esausto  viene inviato presso un impianto di compostaggio per la sua trasformazione in compost, che viene, successivamente, ceduto a una risaia in provincia di Novara.

Il riso prodotto grazie a questo concime naturale viene poi riacquistato da Nespresso e, infine, donato a Banco Alimentare della Lombardia e a Banco Alimentare del Lazio, per trasformarsi in un aiuto per chi ne ha più bisogno.

Finora, grazie a Da Chicco a Chicco, Nespresso è riuscita a donare oltre 4.000 quintali di riso equivalenti a oltre 4 milioni di piatti, che hanno permesso di supportare circa 300mila persone e 1.600 strutture caritative ogni anno.

Quali sono state le città che, nel 2021, hanno registrato i numeri più interessanti per quanto riguarda la raccolta di capsule esauste?

Si parte da Milano, dove lo scorso anno sono state recuperate 220 tonnellate di capsule esauste, +28 per cento rispetto al 2020, per arrivare a Roma che, con 200 tonnellate, ha incrementato del +25 per cento rispetto al 2020 le tonnellate di capsule recuperate.

Ottimi risultati raggiunti anche a Piacenza, Parma e Reggio Emilia: 160 tonnellate, per un +18 per cento rispetto all’anno precedente, seguite dal territorio di Como, Brescia e Bergamo, che con 112 tonnellate di capsule esauste raccolte segnano un +31% rispetto al 2020.

Genova, con oltre 69 tonnellate, registra un +17 per cento rispetto all’anno precedente, mentre Venezia incrementa le tonnellate di capsule esauste recuperate del 28 per cento, con le 53 tonnellate raccolte nel 2021. Padova e Trieste insieme hanno raccolto nel 2021 46 tonnellate di capsule (+38 per cento) e Monza quasi 42 tonnellate, +73 per cento se paragonate alle 24 del 2020.

Sono oltre 40, invece, le tonnellate recuperate a Varese (+9 per cento) contro le quasi 39 di Treviso (+2 per cento).

Napoli e Palermo hanno registrato un ottimo incremento percentuale: se nel 2020 il capoluogo partenopeo è riuscito a riciclare poco più di una tonnellata di capsule esauste, nel 2021 la raccolta è cresciuta fino ad arrivare a quasi 6 tonnellate (+324 per cento).

Stesso trend per Palermo, dove le capsule recuperate sono state oltre 4, +139 per cento rispetto ai 1.740 kg del 2020.

Ecco la lista completa delle tonnellate di capsule esauste raccolte nel 2021 per città, con i dati crescita rispetto al 2020:

  • Milano – 220.600 kg (+28 per cento)
  • Roma – 200.540 kg (+25 per cento)
  • Piacenza, Parma e Reggio Emilia – 160.680 kg (+18 per cento)
  • Como, Brescia e Bergamo – 112.060 kg (+31 per cento)
  • Genova – 69.320 kg (+17 per cento)
  • Venezia – 53.870 kg (+28 per cento)
  • Padova e Trieste – 46.230 kg (+38 per cento)
  • Monza – 41.920 kg (+73 per cento)
  • Varese – 40.320 kg (+9 per cento)
  • Treviso – 38.900 kg (+2 per cento)
  • Verona – 26.280 kg (+11 per cento)
  • Vicenza – 21.340 kg (+29 per cento)
  • Bolzano – 20.740 kg (+11 per cento)
  • Trento – 19.400 kg (+1 per cento)
  • Sassari – 7.080 kg (+27 per cento)
  • Napoli – 5.980 kg (+324 per cento)
  • Palermo – 4.160 kg (+139 per cento)
  • Bari – 3.200 kg (+11 per cento)

Anche quest’anno, inoltre, Nespresso porta avanti l’iniziativa Compost in Boutique volta a sensibilizzare i propri clienti sull’impegno comune per la creazione di una tazzina di caffè ad impatto positivo.

A partire dal mese di giugno 2022, e per tutta l’estate, infatti, a chi riconsegnerà le proprie capsule esauste nelle Boutique dove è attivo il servizio di raccolta – oltre 60 -, Nespresso donerà un sacchetto di compost da 1 kg, nato dal caffè esausto e simbolo del programma Da Chicco a Chicco.

Un progetto che vuole ribadire l’importanza della partecipazione attiva dei clienti al riciclo delle capsule esauste di Nespresso e vede un impegno sempre maggiore da parte dell’azienda: quest’anno l’obiettivo è quello di distribuire oltre 50mila sacchetti di compost, il 22 per cento in più rispetto allo scorso anno e l’83 per cento in più rispetto al 2020, quando i sacchetti messi a disposizione erano 30mila, con un obiettivo perciò di maggior coinvolgimento e sensibilizzazione sul tema. Visitare il sito per conoscere tutti i punti di raccolta e partecipare attivamente al progetto. (Redazione)

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