Nel bosco degli spiriti

Dunya Yusin

Circa 40 anni fa il genio musicale di Brian Eno e David Byrne partoriva un disco che avrebbe aperto gli orizzonti rivelatisi, poi, incredibilmente fecondi della World Music.

Le contaminazioni musicali accompagnarono l’esperienza del mondo globale, l’interdipendenza (anche) tra stili e culture.

Ricchezza ed emozioni ma, anche, questioni nuove, ancora aperte, perchè ogni opportunità contiene un rischio corrispondente.

My Life in the Bush of Ghosts prelude a culture lontane e universi misteriosi, essendo La mia vita nel bosco degli spiriti il titolo italiano del romanzo dello scrittore nigeriano Amos Tutuola.

Mescolando generi, rimandando a personaggi eccentrici, evocando atmosfere numinose all’epoca questo album sperimentale generò, pure, polemiche (sempre buon segno).

Una traccia, Into the Spirit World, contenente la registrazione radiofonica di una famosa guaritrice, fu bloccata.

Un’altra, Qu’ran, suscitò l’ira di una comunità musulmana nel Regno Unito e, poi, fu riproposta con un altro titolo.

Restano indimenticabili le registrazioni vocali della cantante delle montagne libanesi Dunya Yusin: uno struggente omaggio all’artista, raro e sofisticato. (Sergio Scialabba)