
Lunedì primo marzo apre al pubblico il primo Salone dello Studente digitale delle Isole.
La storica iniziativa di “Campus Orienta – Il Salone dello Studente”, dopo 13 edizioni in presenza in Sicilia, fra Catania e Palermo, e una in Sardegna (a Cagliari nel gennaio 2020), in questo 2021 si trasferisce in uno spazio virtuale per assicurare agli studenti delle scuole di secondo grado la possibilità informarsi sulle scelte post-diploma.
Una kermesse online con 49 webinar interattivi per presentare università, accademie e Its, mondo delle professioni e della ricerca, e stand virtuali di atenei, accademie e istituti post-diploma per rispondere alle domande dei giovani.
Principali destinatari sono i 314.701 studenti di scuola secondaria superiore delle due isole (242.876 in Sicilia e 71.825 in Sardegna, fonte Miur) e, in particolare, gli iscritti al quarto e quinto anno, invitati a seguire l’iniziativa insieme con i loro istituti scolastici, gli insegnanti e le loro famiglie.
La piattaforma interattiva Salone dello Studente, da lunedì 1 a giovedì 4 marzo, propone a scuole e studenti webinar di università, accademie e Its (regionali e non) e stand virtuali dove, oltre lo schermo, sono presenti live orientatori e counselor per rispondere agli interrogativi degli studenti sull’offerta didattica post-diploma, per aiutarli a comprendere meglio se stessi e ciò che vogliono fare in futuro.
Ogni presenza ai webinar e ciascuna visita agli stand virtuali riconosce sino a 60 minuti di Pcto. Campus Digital è, così, anche un’occasione per maturare numerose ore di Pcto, gli ex crediti formativi di alternanza scuola-lavoro che ogni studente deve per legge acquisire durante l’anno scolastico.
Corposa la presenza delle maggiori istituzioni formative di Sicilia e Sardegna: a partire dalle Università di Catania (main partner dell’iniziativa), Palermo, Messina, Enna Kore e Sassari.
“A tutti i diplomandi interessati a proseguire gli studi offriremo counseling in presenza, video e materiali informativi per rispondere a ogni loro domanda sull’offerta didattica – dichiara Francesco Priolo, rettore dell’Università di Catania – Il nostro ateneo guarda al futuro senza dimenticare la sua prestigiosa tradizione, che gli ha consentito nell’ultimo anno un aumento del 25 per cento delle immatricolazioni: la percentuale più alta in tutto il Meridione, grazie allo standard qualitativo della didattica e a un servizio per il diritto allo studio che l’anno scorso ha consentito a oltre il 50 per cento dei nostri iscritti di frequentare senza pagare tasse universitarie”.
Campus Orienta Digital è un’iniziativa tanto più necessaria per le due isole italiane, perché hanno tassi di passaggio da scuola a università più bassi della media italiana: 50,1 per cento in Sardegna e 43,8 per cento in Sicilia contro il 50,4 per cento nazionale (fonte Istat 2020). Percentuali che scendono ulteriormente fra i maschi: solo il 38,8 per cento dei ragazzi siciliani e il 45,5 per cento di quelli sardi si immatricola a un ateneo dopo il diploma.
“ll Salone dello Studente è uno dei primi interlocutori dei giovani per le loro scelte, insieme a insegnanti, genitori, amici e media – spiega Sergio Severino, docente di sociologia e delegato per l’orientamento dell’Università Kore di Enna”.
“Verso i giovanissimi – ricorda Severino – serve un orientamento eticamente rispettoso e capace di parlare un linguaggio adeguato, nella consapevolezza che è lo studente ad elaborare in modo autonomo la scelta finale”.
Campus Orienta Digital cerca di contribuire a migliorare 5 importanti indicatori del sistema Paese Italia in tema di Istruzione:
Arginare la “fuga dei cervelli”: il 25 per cento degli studenti meridionali emigra per iscriversi a un’università di altre regioni (fonte Svimez).
Ridimensionare gli abbandoni studenteschi: il 36 per cento delle matricole si ritira o cambia corso già al primo anno di università (fonte Anvur).
Incentivare l’alta formazione: al Sud consegue una laurea solo il 26,8 per cento dei 18/34enni, contro il 38,2 per cento del Centro-Nord (Svimez).
Ridurre il gap fra l’Italia e gli altri Paesi Ue: in Italia si iscrive all’università il 54,7 per cento dei 19enni. In Francia il 66,2 per cento, in Germania il 68,3 per cento.
Contrastare il fenomeno dei Neet (Neither in Employment or in Education or Training): il 22,2 per cento dei 15-29enni italiani non lavora e non studia: quasi il doppio dell’Europa, dove la media dei 28 Paesi Ue è del 12,5 per cento. (Redazione)