L’Onu fermi i wet market

ph Datyan Shamkha

L’organizzazione internazionale per la protezione degli animali Animal Equality ha presentato oltre mezzo milione di firme alle Nazioni Unite insieme con una petizione che chiede la fine della vendita di animali vivi nei wet market di tutto il mondo. L’opinione pubblica associa sovènte il tema all’origine della pandemia da covid-19.

Le firme sono state consegnate al segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, a Munir Akram, presidente del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite nell’ambito della Missione permanente del Pakistan presso le Nazioni Unite e a Nicolas de Rivière, presidente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e rappresentante permanente della Francia presso le Nazioni Unite.

La vendita di animali vivi in questi luoghi sta causando grande preoccupazione agli esperti. Ad aprile, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), l’Organizzazione mondiale per la salute animale (Oie) e il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) hanno chiesto congiuntamente la sospensione a livello mondiale della vendita di mammiferi selvatici vivi nei mercati tradizionali a causa dell’alto rischio che questi ambienti comportano per la trasmissione di malattie fra gli esseri umani. Per saperne di più clicca. (Sergio Scialabba)

vedi

Anche in Cina, adesso, i cani sono “amici dell’uomo”