L’Ocse critica l’Italia

Botta e risposta tra il segretario dell’Ocse e il ministro dell’Economia

Oggi l’economia italiana è ufficialmente in stallo” ha detto il segretario generale dell’Ocse, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico con sede a Parigi.

Negli ultimi anni l’Italia ha registrato una “ripresa modesta” che ora “si sta indebolendo” tanto che nel 2019 “il Pil dovrebbe registrare una contrazione dello 0,2 per cento e un aumento dello 0,5 nel 2020. La politica di bilancio espansiva e una debole crescita faranno lievitare il disavanzo delle finanze pubbliche, che passerà dal 2,1 per cento del Pil nel 2018 al 2,5 per cento nel 2019” mentre il debito salirà al 134 per cento.

Sono le stime aggiornate dell’Ocse, contenute nel rapporto sull’Italia. Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, dopo i rilievi dell’Ocse sull’impatto negativo dell’innalzamento dell’età pensionistica sui conti pubblici ha replicato alle critiche. Il problema di transizione – ha spiegato Tria – è che “si è determinata, specie nel breve termine, un’interruzione di quel turnover naturale della forza lavoro“.

Tria, laureato in giurisprudenza, è stato docente di Economia, Macroeconomia e Storia del pensiero economico nelle università di Perugia  e Roma “la Sapienza”. Nel 2017 è stato eletto preside della facoltà di Economia. Fa, inoltre, parte del comitato economico della Fondazione Bettino Craxi. (Redazione)

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