L’immigrazione è ancòra una sfida

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Si celebra il 3 ottobre la Giornata Nazionale in memoria delle vittime dell’Immigrazione, istituita per commemorare il naufragio del 3 ottobre 2013 quando, al largo dell’isola dei Conigli a Lampedusa, un barcone carico di migranti si incendiò e 368 delle 500 persone a bordo persero la vita.

Le ricorda Gerardo Solaro del Borgo, Presidente del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta – Cisom. Solo 155 migranti tra donne, bambini e uomini vennero strappati alla morte grazie all’intervento dei soccorritori.

Nella notte in cui si compiva una delle più grandi tragedie dell’immigrazione, i volontari del Cisom erano lì in prima linea e partecipavano alle operazioni di ricerca e soccorso a bordo delle unità navali della Guardia Costiera.

Una collaborazione che si è instaurata dal 2008, e che vede lo staff medico-sanitario del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta all’opera per garantire il salvataggio e lo sbarco delle persone in difficoltà.

Da inizio anno a oggi i volontari del Cisom hanno partecipato a 141 operazioni di soccorso, fornendo assistenza sanitaria e supporto a quasi 16.000 migranti.

È necessario non dimenticare, bensì ricordare per adoperarsi affinché certe tragedie non si verifichino più. Ogni anno migliaia di uomini, donne e bambini abbandonano tutto e si mettono in situazioni di estremo pericolo, perché non hanno più nulla da perdere. Cisom non volta le spalle dinanzi a queste vite umane e continuerà a fare tutto il possibile per impedire che l’elenco dei migranti morti nel nostro mare si allunghi ulteriormente” dice Gerardo Solaro del Borgo.

Anche i volontari del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta partecipano all’iniziativa Siamo sulla stessa barca fino al 3 ottobre a Lampedusa, che si inserisce nel Progetto Fami Porte d’Europa 2020/2021 e coinvolge numerosi studenti.

Al più importante evento dedicato al fenomeno migratorio e alla cultura dell’accoglienza e della solidarietà si svolgono laboratori su diritti di migranti e rifugiati, soccorso in mare, razzismo e discriminazione.

Tra questi il laboratorio, con l’adesione del Cisom, Il viaggio, il mare e il soccorso sanitario in cui gli studenti sono chiamati a mettere in scena il viaggio in mare intrapreso dai migranti immedesimandosi nel migrante, nel soccorritore ma, anche, interpretando a proprio modo il movimento del mare o dell’imbarcazione mossa dalle onde.

Al termine, insieme con un medico, uno psicologo e un interprete del Cisom, attraverso un momento di riflessione gli studenti potranno esprimere le proprie emozioni, sentimenti e fare domande ai volontari relativamente alle modalità di soccorso sanitario che viene offerto a chi è in difficoltà in mare nei momenti successivi al salvataggio. (Redazione)

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L’accoglienza è sempre difficile