La tristezza corre sul filo

Tanti, nell’anno della pandemia, si sono rivolti al Telefono Amico

Tristezza, angoscia, inquietudine e preoccupazione. Sono queste le emozioni manifestate con maggiore frequenza dalle migliaia di persone che, nell’anno dell’emergenza covid-19, hanno sentito il bisogno di mettersi in contatto con Telefono Amico Italia, organizzazione di volontariato che da oltre 50 anni, attraverso 20 centri di ascolto telefonico locali distribuiti in tutto il Paese e 500 volontari, si prende cura delle persone che hanno bisogno di essere ascoltate e sostenute. 

A partire dall’inizio della pandemia l’organizzazione ha registrato oltre 100 mila richieste di aiuto, oltre il 70 per cento in più rispetto ad un anno medio. La crescita del bisogno ha toccato tutti i servizi di ascolto: le chiamate vocali al numero unico 02 2327 2327; le chat attraverso WhatsApp al numero 345 0361628 e le email inviate attraverso la compilazione di un form anonimo sul sito. 

“Questo difficile anno è stato accompagnato da una diffusa sensazione di smarrimento e da importanti difficoltà nella gestione dei netti cambiamenti nella vita quotidiana, ma dal nostro osservatorio abbiamo notato anche che ciascuna fascia di età ha manifestato difficoltà pratiche ed emotive specifiche” spiega la presidente di Telefono Amico Italia, Monica Petra.

“Tra i giovani e giovanissimi – aggiunge – abbiamo registrato principalmente problemi esistenziali o legati alle relazioni con amici e familiari. Tra gli adulti, invece, abbiamo riscontrato una progressiva crescita della sensazione di solitudine con l’aumentare dell’età, problema presente nel 12 per cento delle richieste di aiuto provenienti da persone di età compresa tra 36 e 45 anni, nel 26 per cento delle richieste provenienti da persone tra i 46 e i 55 anni, nel 30 per cento delle chiamate fatte da persone tra i 56 e 75 anni e addirittura in quasi il 43 per cento delle richieste di aiuto provenienti da persone di oltre 75 anni”. 

Sono state registrate anche segnalazioni da parte di persone attraversate dal pensiero del suicidio. Questo tema ha riguardato anche l’1,8 per cento delle richieste di aiuto arrivate dai ragazzi tra i 15 e i 18 anni e l’1,5 per cento delle richieste di aiuto arrivate dai giovani con età compresa tra i 19 e i 25 anni. 

Le emozioni espresse con maggiore frequenza nelle richieste di aiuto raccolte da Telefono Amico Italia sono state tristezza, angoscia e preoccupazione. In alcune fasce di età è stata spesso riscontrata anche disperazione (9,4 per cento delle richieste di aiuto provenienti dai ragazzi tra i 15 e i 18 anni); rabbia (9,1 per cento delle richieste di aiuto da parte di persone con età compresa tra i 56 e i 65 anni); inquietudine (10 per cento nella fascia 26-35 anni e 11,7 per cento nella fascia 36-45 anni); apatia (6,3 per cento nella fascia 46-55 anni), delusione (5,7 er cento nella fascia 66-75 anni) e confusione (5,9 per cento nella fascia 36-45 anni).

A livello generale, la maggior parte delle chiamate al numero unico di Telefono Amico Italia sono arrivate da uomini (61 per cento) con età compresa tra i 36 e i 65 anni (71 per cento), mentre il servizio di ascolto WhatsApp Amico è stato utilizzato prevalentemente da donne (63 per cento) con età compresa tra i 19 e i 35 anni (53 per cento). Importante prevalenza di giovani donne anche tra gli utenti del servizio Mail@mica. (Redazione)