
Una strada quasi completamente al buio. Pali dell’illuminazione pubblica radi, fasci di luce fiochi, alberi mai potati che completano, si fa per dire, l’opera.
Via Uditore: ma non il braccio, più noto, che costeggia l’omonimo parco. Quello, invece, che porta a via Leonardo Da Vinci partendo da via Nazario Sauro.
Eppure si tratta di un punto nevralgico della città, fittamente urbanizzato e denso di negozi, insegne, attività commerciali, a cominciare dal celebre McDonald’s.
Un tempo, per identificare la zona si diceva Motel Agip. Una specie di bussola per chi arrivava da fuori. Presso uno svincolo realizzato, dopo decenni di ignavia e sciatteria, durante un periodo di amministrazione civica straordinaria.
La carenza di illuminazione rappresenta un pericolo per chi conosce poco la città, per chi guida, chi passeggia, per la sicurezza di anziani e donne sole.
A questo si aggiungono i monopattini che raggiungono alte velocità e non sono dotati di luci e fasce catarifrangenti adeguate. Un piccolo scandalo, tra i tanti di una capitale sfinita da guasti e disfunzionalità amministrative di ogni tipo. (Redazione)
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