Inedito Scaldati fino al 3 aprile

La facciata del Teatro Biondo

Inedito Scaldati, testi di Franco Scaldati, drammaturgia e regia di Livia Gionfrida, è la prima tappa di un percorso di ricerca su Franco Scaldati e, in particolare, intorno alla radice shakespeariana fortemente presente nell’opera del poeta siciliano.

In un quartiere fantasma, dentro un condominio ridotto ormai a rudere abita un poeta, l’Ultimo.

Questi aspetta di raggiungere la luna, unico miraggio di pace, e proietta i suoi sogni sugli abitanti del palazzo.

In scena quattro attori per un esperimento drammaturgico che, in un continuo rimando tra Scaldati e Shakespeare, evoca la storia di Macbeth, il re assassino che cede alla tentazione del Potere all’istinto della Violenza.

La guerra, la pandemia, il tormento per le conseguenze delle proprie azioni, la perdita della Parola come strumento che aiuta gli esseri umani a comprendersi e a decifrare se stessi e il mondo, sono i temi di questo studio.

Prendono corpo nella mente del Poeta le ombre degli abitanti del condominio: la lavascale, il giovane disabile, il muto, il topo, i fantasmi del condominio diventano così personaggi in cerca d’autore. Fino al 3 aprile al Teatro Biondo diretto da Pamela Villoresi. (Redazione)

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Se l’equivoco corre sul filo