
di Carmela Corso
Il cancro, affrontato non solo come malattia ma attraverso un’ ottica ad ampio spettro con un taglio culturale e teatrale, che affronti al contempo temi delicati e attuali come l’immigrazione e l’accoglienza, al centro della XII edizione del progetto Amazzone, diretto da Lina Prosa e Anna Barbera e a cura dell’organizzazione Arlenika onlus, presentato in conferenza stampa alla presenza del sindaco Leoluca Orlando, dell’assessore comunale alla Cultura, Andrea Cusumano, della direttrice del Museo Salinas, Francesca Spadafora, dell’oncologo e responsabile scientifico del Centro Amazzone, Biagio Agostara, del comandante della polizia municipale, Gabriele Marchese e di un rappresentante della Banca Carige.
Un’edizione definita dagli stessi organizzatori “di resistenza”, «la prima senza contributo pubblico – ha sottolineato la drammaturga e direttrice di Progetto Amazzone, Lina Prosa – organizzata con il solo supporto di alcuni sponsor privati e partner tra cui il Consiglio d’Europa», con un fitto cartellone di appuntamenti, in programma da mercoledì 24 a domenica 28 ottobre. Cinque giornate di incontri, tavole rotonde e spettacoli, in cui scienza e teatro si incontrano e dialogano per raccontare il mondo della malattia da una nuova prospettiva, dislocati tra la sede del Centro Amazzone di via dello Spirito Santo al Capo, il Palazzo Monte dei Pegni in piazza del Monte di Pietà e il Museo Archeologico Regionale “A. Salinas” a piazza Olivella.
«É nostra profonda convinzione – ha aggiunto Lina Prosa – che la malattia non vada vissuta in modo isolato ma là dove passa e si consuma l’esperienza umana. La malattia non è un ostacolo; a volte serve ad analizzare chi siamo davvero e a guardarci dentro anche quando dimentichiamo di farlo»
Al via mercoledì 24, alle 20.30 con lo spettacolo Le supplìci, una riscrittura di Lina Prosa del testo di Eschilo per parlare di accoglienza, drammaturgia dei diritti dei corpi in fuga e nudità e corpo melanconico sulla scena contemporanea, in scena presso la sede del Centro Amazzone, in replica il 25 (ore 18), 26 e 27 ottobre (ore 20.30). Giovedì 25, dalle ore 12, invece, l’inaugurazione del progetto Dona una parola: 50 donne unite – dalla scrittrice Giuseppina Torregrossa all’attrice Maria Grazia Cucinotta, dalla presidente della Consulta delle Culture, Delfina Nunes alla scienziata Anna Grassellino – per dialogare di famiglia, maternità, diritti umani e dei temi caldi dell’attualità e della politica.
«Il Progetto Amazzone – ha commentato il sindaco Orlando – si appresta a fare incontrare a Palermo la cultura artistica, del benessere e della prevenzione. Bisogna dare atto del loro impegno profuso per 24 anni e noi orgogliosi che con l’impegno di tutta la giunta abbiamo messo a disposizione del Centro la sede di via dello Spirito Santo»
Venerdì 26 ottobre, la presentazione del manifesto Theâtre et Liberté(s) con la partecipazione del sindaco Leoluca Orlando e, a partire dalle 10, presso il Palazzo Monte dei Pegni-Sede incontri sul tema dell’immunologia legata al processo di guarigione dalla malattia, con un gruppo di quattro medici che, in compagnia della giornalista Marina Turco, dialogherà con altrettanti pazienti sulle esperienze e le speranze delle donne operate di cancro. A seguire, la consegna del Premio Luigi Castagnetta a Lucia del Mastro, oncologa presso l’Istituto tumori di Genova. «Attraverso un’importante sinergia culturale – ha aggiunto l’assessore Cusumano – Progetto Amazzone porta avanti un progetto più ampio che lega la cultura al benessere e alla salute».
Nella giornata di sabato 27 ottobre, dalle ore 12 al Museo Salinas la performance di danza “L’Arancia del nostro giardino è matura” con Giuseppe Muscarello e le donne di “Dona una Parola” (l’ingresso sarà consentito solo su prenotazione online tramite l’evento Facebook condiviso sulla pagina del Centro Amazzone). In chiusura, domenica 28, due appuntamenti: Fuori confine/Palcoscenico multiculturale a cura delle giornaliste Claudia Brunetto e Marta Occhipinti che, attraverso la musica e la danza, racconta storia e tradizioni delle comunità tamil, bengalese e capoverdiana a Palermo; e, in collaborazione con Manifesta 12, al Teatro Garibaldi, la priezione di Teatrologia di Io (1992), un progetto di Barbera e Prosa, una rappresentazione clandestina con Massimo Vedastro e Carlos Valles.