Il presente è a bassa risoluzione

ph Semyon Borisov on Unsplash

Internet ha modificato radicalmente il nostro approccio con la profondità, con le informazioni, le relazioni sociali, i mercati e la cultura. Ascoltiamo musica in nuovi formati digitali, fotografiamo il mondo attraverso la piccola ottica dei nostri telefoni cellulari. Non leggiamo piú i quotidiani, preferendo l’informazione casuale che rimbalza sui profili social dei nostri «amici».

Ma abbiamo sposato le cucine Ikea e i graffiti di Banksy, nuovi manufatti a bassa risoluzione che riempiono oggi le nostre vite. Così sulla copertina di un saggio di successo.

E, allora, bisogna dare come acquisito che alla realtà che ci circonda non si può chiedere più di quello che è in grado di dare. Rallentare e assegnare a questi nuovi compagni di viaggio, oggetti simbolici e non, il ruolo che meritano, quel che spetta loro.

E’ questo il senso del saggio presentato, a suo tempo, da Massimo Mantellini, uno dei maggiori esperti della rete Internet italiana. La tesi di Mantellini è molto considerata: a Palermo la illustrò presso il Museo Archeologico Regionale A. Salinas (Piazza Olivella, 24, giorno 11 ottobre 2019): gli ospiti furono riuniti nel Bookshop, nell’ambito del Festival delle Letterature Migranti con un intervento del semiologo Gianfranco Marrone. (Redazione)

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