
da “Il vecchio che rubava i bambini”, racconto del 2019 di Giuseppe Maurizio Piscopo, presto disponibile online:
“Nell’incendio il vecchietto riuscì a salvare solo un sacco pieno di vecchi libri ai quali era particolarmente legato e, persa la bottega e il lavoro, decise di partire con sua moglie a cercar fortuna in America, ad Astoria nel Queens, dove c’è la comunità di Castrofilippo che ogni anno festeggia Sant’Antonio. Fu un viaggio lungo e doloroso. Quando vide per la prima volta un grattacielo provò una sensazione di sconforto e di paura ma come avevano fatto tanti migranti prima di lui, il vecchio si adattò a quella nuova realtà e trovò lavoro in una impresa che asfaltava le strade, lavorando giorno e notte, respirando pece nera.”
Autore di canzoni, musiche e racconti, un “artigiano” di storie cantate come non ce ne sono più, dedicate ai bambini di tutto il mondo e, soprattutto, a quelli che vivono nel dolore. Vissuto nell’ ambiente culturale di Sciascia, Buttitta e Bufalino, Maurizio Piscopo sin da ragazzino ha suonato la fisarmonica apprendendo il “mestiere” da un barbiere, Mastro Agostino di Favara, sua città natale, perfezionando la sua arte nei bistrot di Parigi. Con la fisarmonica è riuscito a raccontare la sua Sicilia e le sue tradizioni più antiche e più vere, partendo proprio dal comune di Favara, in provincia di Agrigento, paese dalle tinte forti, a volte crude ma intense. Maestro di scuola presso l’ istituto Raffaello Lambruschini, vanta un curriculum artistico invidiabile e variegato: è stato tra i fondatori del Gruppo Popolare Favarese che ha fatto conoscere nel mondo le tradizioni popolari della Sicilia attraverso il canto. Da sempre il suo estro e la sua fantasia sono stati stimolati positivamente dalla letteratura e sono numerosissime le composizioni in cui il rapporto fra musica, poesia e letteratura risulta evidente oltre che di fondamentale importanza. In particolare, la sua attenzione è stata rivolta ad autori come Pirandello, Sciascia, Gori, Buttitta, Bonaviri e Bufalino. Vanta anche una lunga attività di ricerca, canti e musica popolare del Sud d’Italia. Ha appena pubblicato con Aulino Editore “il vecchio che rubava i bambini” che ha per protagonista un personaggio archetipico, i cui volti sono tanti ma evocato sempre nello stesso caso: quando, cioè, si vuole incutere timore nei bambini. Ma finendo col riflettere le paure degli adulti, i quali, magari senza volerlo, le trasferiscono ai piccoli.
