
(Sergio Scialabba) Il coronavirus cambia tutto. Il ritorno agli scambi, dopo la pausa del capodanno cinese ha detto male alla importante Borsa di Hong Kong, con l’indice Hang Seng giù del 3,03 per cento. Il blocco del Paese causato dall’epidemia spaventa i mercati.
Si pensi che Starbucks, la celebre catena di caffè made in Usa ispirata alle caffetterie italiane, ha deciso la chiusura di metà dei punti vendita in territorio cinese. Alla fine del 2019 erano oltre 4000 con un trend in crescita pari al 16 per cento.
Si pensi a Toyota, che rappresenta un pezzo rilevantissimo della importantissima industria automobilistica mondiale, ha deciso di interrompere l’intera produzione in Cina fino al 9 febbraio. La quinta compagnia aerea del mondo, British Airways, ha sospeso tutti i voli da e per il paese del Dragone, altri potrebbero imitarla con effetti sul turismo devastanti.

I numeri del contagio, intanto, crescono: tra cento e 15o i morti, migliaia, 6000 pare, le persone infette. ma come sa bene chi conosce le dinamiche legate a queste situazioni, il vero contagio è di natura psicologica e, nella società dell’informazione – meglio, in questo caso, sarebbe parlare di società del rischio, traendo ispirazione dal titolo di un famoso saggio del sociologo Ulrich Beck – l’impatto sulle relazioni commerciali, sociali e professionali per la Cina sta avendo e rischia di avere esiti ancor più disastrosi.
Nella capitale della Sicilia, dove si trova una comunità cinese molto numerosa, operosa e rispettata, e dove la cultura cinese stava diventando popolare, anche grazie all’arte e alla cultura, si corre ai ripari per garantire una corretta informazione ed evitare fenomeni discriminatori. Per questa ragione, la comunità accademica di Unipa, su impulso del rettore, tenuto conto dei rapporti di collaborazione con la Cina, ha ritenuto utile fornire informazioni riguardo ai rischi e alle possibili strategie di prevenzione, tramite alcune domande e risposte a disposizione degli studenti, in gran parte tratte dal sito dell’Istituto Superiore di Sanità. A curare questo servizio il professor Antonio Craxì, ordinario di Gastroenterologia, e il professor Francesco Vitale, ordinario di Igiene e Medicina Preventiva presso l’Azienda Ospedaliera Policlinico Universitario “Paolo Giaccone”.
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e il commento di Sergio Scialabba