Il botto udito a Nicosia, Il Paese dei cedri sotto choc

ph Rashid Khreiss on Unsplash

Il Paese dei cedri sotto choc per la doppia esplosione avvenuta nella capitale Beirut che ha già causato più di 100 morti, oltre 4mila feriti e un centinaio di dispersi: un bilancio destinato purtroppo ad essere corretto.

Un fungo multicolore si è levato in cielo dopo che una terrificante onda d’urto aveva squinternato ogni cosa trovasse lungo il suo tragitto, mentre il boato è stato avvertito a centinaia di chilometri di distanza.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha usato la parola “attacco”. Le autorità libanesi hanno parlato di deflagrazioni avvenute in un deposito nei pressi del porto, dov’erano custodite 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio confiscate a contrabbandieri. Contestualmente hanno invitato chi può a lasciare la città per sottrarsi agli effetti dell’aria tossica sprigionatasi. 

Al momento si sa che una sostanza pericolosissima è stata fatta scoppiare dalle scintille scoccate durante un’operazione di saldatura effettuata nel magazzino. La Difesa ha confermato che il militare italiano rimasto ferito sta bene. È stato lui stesso ad informare e rassicurare i familiari. L’effetto delle esplosioni ha emozionato il mondo: un botto mostruoso udito fino a Nicosia, sull’isola di Cipro, e un effetto pari a quello di un terremoto di magnitudo 4,5. 

La meravigliosa città di Beirut è precipitata nella disperata confusione già sperimentata in altri momenti della sua lunga e leggendaria storia e che il governatore, Marwan Abboud, ha sintetizzato citando gli effetti dell’atomica su Hiroshima e Nagasaki. È stato proclamato lo stato d’emergenza per due settimane. Indenne la rappresentanza diplomatica italiana mentre la Farnesina séguita a monitorare l’eventuale coinvolgimento di altri italiani (Redazione)

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