Guerra sulle poltrone romane

Palazzo dei Normanni, sede dell’ Ars

I Cinque Stelle ce l’hanno col ragioniere generale dello Stato, Daniele Franco. Uno dei più potenti grand-commis della Repubblica è finito nella lista nera dei grillini per non avere apposto la bollinatura al decreto dignità.

Le riserve circa la copertura finanziaria espresse dagli uffici della ragioneria dello Stato attraverso una relazione tecnica che boccia, di fatto, uno dei cavalli di battaglia del governo gialloverde avrebbero offerto, in realtà, un pretesto alla nuova classe politica uscita vincitrice dalle urne per mettere le mani sulle poltrone dell’alta burocrazia e, quindi,  entrare nel cuore del potere statale.

Franco, infatti, occupa la poltrona di ragioniere generale dai tempi di Enrico Letta, è restato con Matteo Renzi ed è stato prorogato per un anno da Paolo Gentiloni lo scorso 8 maggio.

E’ proprio lui che, ai sensi dell’articolo 127 della Costituzione, ha contestato la stabilizzazione dei 15mila precari degli enti locali e dei 3mila Pip contenuta nella finanziaria  approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana a fine aprile. (Sergio Scialabba)

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