
L’autorevole New York Times dedica all’Italia un’attenta analisi ricordando che Mario Draghi – se eletto – diventerebbe il primo presidente del Consiglio a fare il salto verso il Quirinale.
A scriverlo è Jason Horowitz e, a proposito del capo dello Stato, “Sebbene sia una posizione spesso cerimoniale, il ruolo è anche imbevuto di enormi poteri, specialmente nelle crisi politiche, consentendo al presidente di selezionare i primi ministri e il governo, negare mandati a coalizioni deboli e sciogliere il Parlamento“.
La stima per Draghi negli ambienti politici e finanziari Usa si riflette sulle colonne della prestigiosa testata newyorkese secondo la quale “La rassicurante influenza come presidente, qualcuno spera, potrebbe prolungare la Golden Age di una inusuale unità politica italiana“.
A prendere il posto di Draghi come presidente viene evocato il nome di Vittorio Colao, ministro ma, prima, manager delle telecomunicazioni Vodafone Omnitel (di origini calabresi ndr).
Alla domanda se il governo potrebbe andare avanti senza Draghi “Completamente senza, o con lui in un altro ruolo è la domanda” avrebbe risposto Colao, per concludere tranchant “Completamente senza Draghi sarebbe una pessima situazione”. (Redazione)
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