
Aumentano i fumatori tra gli undici e quindici in Italia e nel Sud dell’Europa: si arriva ad un 50 per cento in più dal 1990. Tra i giovani dai 16 ai 20 anni il dato di coloro che cominciano a fumare è rimasto stabile nell’Europa del Sud, mentre è diminuito altrove dal 1970 in poi. La ricerca è stata condotta in Europa e Australia ed è stata coordinata da Deborah Jarvis del National Heart & Lung Institute afferente alla facoltà di medicina dell’Imperial College di Londra.
La ricerca ha evidenziato ancora una volta i fattori di rischio delle malattie respiratorie e valutato il potenziale impatto degli interventi di salute pubblica mirati a contrastarli: il fumo è, infatti, la prima causa di mortalità con il 90 per cento dei tumori al polmone, il 75 per cento di quelli alla testa e collo, il 25 per cento al pancreas.
Si seguita a fumare e si comincia sempre di più in giovanissima età. Spesso il primo approccio con la sigaretta avviene proprio a scuola, pur essendoci in Italia divieti molto precisi: la sanzione amministrativa va da 27,5 euro a 275 euro se si fuma in tutti gli spazi di pertinenza dell’istituto scolastico, compreso gli spazi esterni come cortili e giardini. Vale la pena di ricordare anche il divieto di fumo negli uffici pubblici. (Redazione)