
Nel primo semestre del 2023 l’export dei distretti industriali del Mezzogiorno ha registrato un aumento tendenziale del 5,3 per cento, un dato migliore rispetto alla media dei distretti italiani (+ 2,3 per cento); 18 distretti dei 28 monitorati hanno avuto una crescita delle esportazioni nel periodo esaminato. A rivelarlo è Intesa Sanpaolo.
Tra le regioni del Mezzogiorno in cui si monitorano distretti industriali (Campania, Puglia, Abruzzo, Sicilia, Sardegna e Basilicata), solo la Puglia ha mostrato esportazioni in calo rispetto al primo semestre 2022 (- 4,6 per cento), mentre la Basilicata ha mostrato una sostanziale stabilità (-0,5 per cento).
Tra le filiere distrettuali del Mezzogiorno meglio performanti spicca l’agro-alimentare: + 231 milioni di euro, che corrispondono a un aumento dell’8,2 per cento.
Nel Mezzogiorno si contano ben 15 distretti appartenenti a questo macrosettore, di cui 12 hanno chiuso il primo semestre 2023 con livelli di export superiori allo stesso periodo del 2022; fanno eccezione l’Ortofrutta barese (- 37,4 per cento, -98 milioni di euro) a causa del forte calo delle vendite in Algeria e Tunisia, l’Ortofrutta di Catania (- 17,9 per cento) a causa del calo dei flussi verso Germania, Belgio e Spagna e i Vini e liquori della Sicilia occidentale (- 6,1 per cento) che vede ridursi le esportazioni verso Germania, Regno Unito, Canada e Svizzera.
Spicca per performance positiva il Pomodoro di Pachino (+ 34 per cento, pari a + 25 milioni di euro) si registra un aumento dell’export verso tutti i principali mercati di sbocco, primo fra tutti la Germania. Segue il Lattiero-caseario sardo (+ 31,1 per cento), che ha incrementato notevolmente l’export (+ 18 milioni di euro), grazie al balzo delle vendite negli Stati Uniti che assorbono il 75 per cento delle esportazioni del distretto; si segnala l’ottima performance pure in Giappone e in Svizzera.
Crescita a doppia cifra anche per le esportazioni di Ortofrutta e conserve del foggiano (+ 30,3 per cento), Olio e pasta del barese (+21,3 per cento), Caffè e confetterie del napoletano (+ 19 per cento), Conserve di Nocera (+ 16,3 per cento), Mozzarella di bufala campana (+13,4 per cento), Pasta di Fara (+12,8 per cento) e Alimentare napoletano (+10,6 per cento).
Incrementi più contenuti per i Vini di Montepulciano d’Abruzzo (+ 8,6 per cento), l’Alimentare di Avellino (+7,5 per cento) e l’Agricoltura della Piana del Sele (+ 2,7 per cento).
Nel primo semestre 2023 risultato positivo per il sistema moda del Mezzogiorno, che ha mostrato un +10,1 per cento rispetto al primo semestre 2022 (corrispondente a un aumento dell’export in valore di 57 milioni di euro).
Solo 4 dei distretti del comparto hanno, però, registrato incrementi: in particolare spiccano gli aumenti dell’Abbigliamento sud abruzzese (+ 86,2 per cento, pari a 13 milioni di euro) grazie anche ai recenti investimenti da parte di importanti griffe nel territorio, dell’Abbigliamento del napoletano (+ 23 per cento, pari a 40 milioni di euro), dell’Abbigliamento nord abruzzese (+ 17,8 per cento, pari a 7 milioni di euro) e delle Calzature napoletane (+ 17,6 per cento).
In calo invece, le Calzature di Casarano (- 3,4 per cento), l’Abbigliamento del barese (- 4,1 per cento), le Calzature del nord barese (- 5,1 per cento) e la Calzetteria – abbigliamento del Salento (- 14,1 per cento); la performance più negativa è quella della Concia di Solofra (- 22,4 per cento), a causa del forte calo delle vendite in Corea del sud, Portogallo, Spagna, Stati Uniti, Slovacchia, Romania, Slovenia e Ungheria.
Risulta sfavorevole invece, l’andamento dei distretti del sistema casa (- 19,5 per cento) in linea con il rallentamento osservato anche in altre aree italiane ad alta specializzazione. Performance negativa sia per il Mobile imbottito della Murgia (- 21,2 per cento) che per il Mobilio abruzzese (- 12 per cento).
Nel primo semestre 2023 è stato positivo l’andamento dell’export della Meccatronica del barese
(il distretto che esporta di più tra quelli del Mezzogiorno): + 3,3 per cento, pari a + 24 milioni di euro.
Va segnalato l’incremento delle vendite in Romania, secondo mercato di sbocco del distretto, in Francia, Repubblica Ceca e Belgio; in evidenza anche il balzo di vendite in Messico e a Ottobre 2023 (Nota Trimestrale – n. 47 Direzione Studi e Ricerche Industry Research Carla Saruis Economista Monitor dei distretti Ottobre 2023 Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 2 Singapore).
Le performance positive su questi mercati hanno più che compensato i cali subiti in Germania, Corea del sud, India, Iraq e Thailandia.
Il piccolo distretto del Sughero di Calangianus ha mostrato una crescita dell’export del 4,6 per cento, con un forte aumento delle vendite in Portogallo, Stati Uniti, Spagna e Argentina che hanno più che bilanciato i cali in Francia, Cina, Cile e Ungheria.
L’analisi per mercati di sbocco mostra il maggiore peso delle esportazioni verso i mercati maturi (circa il 74 per cento), dove l’export nel confronto col primo semestre 2022 ha mostrato una buona crescita (+9,4 per cento), mentre si è registrato un calo verso i nuovi mercati (-5,7 per cento).
I paesi in cui l’export dei distretti del Mezzogiorno ha registrato la crescita maggiore in valore sono il Regno Unito (+ 56 milioni di euro), la Francia (+ 50 milioni di euro), i Paesi Bassi (+ 36 milioni di euro) e la Spagna (+ 31 milioni).
Si rileva, invece, un calo delle vendite in Algeria (-82 milioni di euro), Tunisia (- 60 milioni di euro), Cina ( -15 milioni di euro) e India ( -12 milioni di euro).
Le esportazioni dei Poli tecnologici del Mezzogiorno nel primo semestre 2023 sono aumentate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente di 1.194 milioni di euro (pari a + 49,5 per cento); si tratta di un risultato nettamente superiore all’aumento rilevato a livello nazionale (+11,8 per cento).
La crescita però non riguarda tutti i poli: le esportazioni sono più che raddoppiate per il Polo farmaceutico di Napoli (+ 1.205 milioni di euro) e hanno mostrato un buon andamento per il Polo Ict di Catania (+ 8,5 per cento, pari a +36 milioni di euro), per il Polo aerospaziale della Puglia (+ 43,2 per cento, pari a + 59 milioni) e per il Polo Ict dell’Aquila (+ 10,6 per cento, pari a 12 milioni).
Un calo dell’export ha invece riguardato il Polo aerospaziale della Campania (- 111 milioni di euro, pari a una riduzione del 24,2 per cento) e il Polo farmaceutico di Catania (- 7 milioni di euro, pari a – 6,7 per cento).
“Il nostro Gruppo affianca quotidianamente le imprese del Mezzogiorno, soprattutto quelle che
vogliono investire per migliorare la propria competitività su nuovi mercati e per governare i
processi di transizione ambientale e digitale. Una visione strategica che impatta anche i distretti
industriali, con riflessi positivi sull’economia meridionale – afferma Giuseppe Nargi, direttore
regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo –. Ne è prova anche il netto
miglioramento dell’export del Mezzogiorno, che registra un incremento di oltre il 5 per cento, trainato dal settore alimentare di Campania e Sicilia. Ma Intesa Sanpaolo favorisce anche le filiere, che nel perimetro della Direzione Regionale conta circa 90 accordi di filiera, coinvolgendo 1.300 fornitori per un giro d’affari di 7 miliardi di euro”. (Redazione)
vedi