Export boom dei formaggi sardi

ph Jürgen Scheeff on Unsplash

Nel primo trimestre del 2023 l’export dei distretti industriali del Mezzogiorno ha registrato un aumento tendenziale dell’11 per cento, un dato migliore rispetto alla media dei distretti italiani (+7,1 per cento); 21 distretti dei 28 monitorati hanno registrato una crescita nel periodo esaminato.

Tra le regioni del Mezzogiorno in cui si monitorano distretti industriali (Campania, Puglia, Abruzzo, Sicilia, Sardegna e Basilicata), solo la Puglia ha registrato esportazioni in calo rispetto al primo trimestre 2022 (-3,4 per cento).

Tra le filiere distrettuali del Mezzogiorno meglio posizionate spicca l’agro-alimentare: +197 milioni di euro, che corrispondono a un aumento del 14,2 per cento.

Nel Mezzogiorno si contano ben 15 distretti appartenenti a questo macrosettore, di cui 13 hanno chiuso il primo trimestre 2023 con livelli di export superiori allo stesso periodo del 2022, con la sola esclusione dell’Ortofrutta barese (-53,2 per cento, – 83 milioni di euro) a causa del forte calo delle vendite in Algeria e Tunisia, e dei vini e liquori della Sicilia occidentale (-5,7 per cento).

Spicca il Lattiero-caseario sardo (+61,2 per cento), che ha incrementato notevolmente l’export (+16 milioni di euro), grazie al balzo delle vendite negli Stati Uniti che assorbono il 75 per cento delle esportazioni del distretto e che crescono dell’86 per cento nel trimestre; si segnala l’ottima performance anche in Cina e Giappone e il boom di vendite in Nuova Zelanda.

Crescita a doppia cifra anche per le esportazioni di Pomodoro di Pachino (+ 49,3 per cento), Ortofrutta e conserve del foggiano (+46,6 per cento), Pasta di Fara (+38,4 per cento), Mozzarella di bufala campana (+31,9 per cento), Caffè e confetterie del napoletano (+30,1 per cento), Olio e pasta del barese (+27,7 per cento), Conserve di Nocera (+25,5 per cento), Alimentare napoletano (+18,9 per cento), Alimentare di Avellino (+15,7 per cento), Vini di Montepulciano d’Abruzzo (+9,3 per cento), Ortofrutta di Catania (+8,6 per cento) e Agricoltura della Piana del Sele (+2,4 per cento).

Nel primo trimestre 2023 continua la crescita del sistema moda del Mezzogiorno, che ha mostrato un +12,1 per cento rispetto al primo trimestre 2022 (corrispondente a un aumento dell’export in valore di 40 milioni di euro).

Sei distretti del comparto hanno registrato incrementi: in particolare spiccano gli aumenti dell’Abbigliamento sud abruzzese (+32,4 per cento, pari a 2 milioni di euro), dell’Abbigliamento del Napoletano (+29 per cento pari a 27 milioni di euro), dell’Abbigliamento nord abruzzese (+24,5 per cento pari a 5 milioni di euro) e delle Calzature napoletane (+24,1 per cento).

Incrementi più contenuti per le Calzature del Nord barese (+1,2 per cento) e per l’Abbigliamento del barese (+0,2 per cento). In calo invece, le Calzature di Casarano (-7,6 per cento) e la Calzetteria-abbigliamento del Salento (-8,5 per cento), ma soprattutto la Concia di Solofra (-24,6 per cento), a causa del forte calo delle vendite in Corea del sud, Portogallo e Spagna.

Risulta negativo invece, l’andamento dei distretti del sistema casa (-18,1 per cento). Performance negativa sia per il Mobile imbottito della Murgia (-19,7 per cento) che per il Mobilio abruzzese (-10,2 per cento). Nel primo trimestre 2023 è stato positivo l’andamento dell’export della Meccatronica del barese (il distretto che esporta di più tra quelli del Mezzogiorno): + 11,2 per cento, pari a 41 milioni di euro.

Va segnalato l’incremento delle vendite in Germania e Romania, primi due mercati di sbocco del distretto, negli Stati Uniti e soprattutto in Francia e Repubblica Ceca; in evidenza anche il balzo di vendite a Singapore.

Le performance di questi mercati hanno più che compensato i cali in India, Cina e Iraq. Il piccolo distretto del Sughero di Calangianus ha mostrato una crescita dell’export del 23,8 per cento, con un forte aumento delle vendite in Portogallo, Spagna, Cina, Argentina, Perù e Stati Uniti.

L’analisi per mercati di sbocco mostra il maggiore peso delle esportazioni verso i mercati maturi (circa il 74 per cento), dove l’export nel confronto col primo trimestre 2022 ha mostrato una buona crescita (+16,8 per cento), mentre si è registrato un calo verso i nuovi mercati (-3,5 per cento).

I paesi in cui l’export dei distretti del Mezzogiorno ha registrato la crescita maggiore in valore sono il Regno Unito (+52 milioni di euro), la Germania (+48 milioni di euro), la Francia (+ 37 milioni di euro) e gli Stati Uniti (+36 milioni). Si rileva, invece, un calo delle vendite in Algeria (-82 milioni di euro), Tunisia (-18 milioni di euro) e Cina ( -11 milioni di euro).

Le esportazioni dei Poli tecnologici del Mezzogiorno nel primo trimestre 2023 sono aumentate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente di 384 milioni di euro (pari a +33,1 per cento); si tratta di un risultato nettamente superiore all’aumento rilevato a livello nazionale (+2 per cento). La crescita però non riguarda tutti i poli.

Le esportazioni sono aumentate di 418 milioni di euro per il Polo farmaceutico di Napoli (+79,5 per cento), 30 milioni di euro per il Polo Ict di Catania (+14,3 per cento), 23 milioni di euro per il Polo aerospaziale della Puglia (+33,3 per cento), 8 milioni di euro per il Polo Ict dell’Aquila (+15,9 per cento) e solo 1 milione di euro per il Polo farmaceutico di Catania (+1,7 per cento).

Un calo dell’export ha invece riguardato il Polo aerospaziale della Campania (-95 milioni di euro, pari a una riduzione del 36,9 per cento).

La banca continua a sostenere le imprese del territorio che investono per migliorare la propria competitività su nuovi mercati e per governare i processi di transizione ambientale e digitale – afferma Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo –. Nel Mezzogiorno stiamo lavorando per favorire ulteriori insediamenti produttivi nelle Zes, alle quali abbiamo dedicato un plafond di 5 miliardi di euro e un desk di consulenza specialistica.

Ci tengo inoltre a ricordare che il nostro Gruppo, ribadendo la vicinanza ai territori in cui opera e l’attenzione verso le necessità delle popolazioni, a seguito dei danni derivanti da siccità, incendi ed elevate temperature che nel mese scorso hanno colpito la Sicilia, ha predisposto delle misure a sostegno delle aziende agricole dell’isola danneggiate da tali eventi, prevedendo la possibilità di sospendere fino a 12 mesi la quota capitale dei mutui e di richiedere finanziamenti a condizioni agevolate”. (Redazione)

vedi

Calzature napoletane in crescita

Dac Campano e Ict Catania + export