
Conversazioni itineranti per esplorare, raccontare e celebrare i quartieri delle periferie: il progetto ispirato alle idee dell’antropologa statunitense Jane Jacobs, prende corpo anche nella capitale della Sicilia. Kalsa, Cep, Borgo Nuovo, Noce, Cruillas, Passo di Rigano, Uditore e Zisa fino allo Sperone sono i quartieri lungo i quali si snoda un percorso di conoscenza dei tanti volti di Palermo, autentici ma, spesso, poco illuminati.
Un ciclo di passeggiate nelle quali parleranno Francesco Mangiapane, palermitano, dottore di ricerca in disegno industriale, arti figurative e applicate alla Facoltà di Architettura dell’Università degli studi di Palermo. Esperto di socio-semiotica, identità visiva e culturale, di Internet e social network svolge anche attività di consulenza come direttore creativo, graphic e web designer, Monica Garraffa, palermitana, laureata in Scienze Politiche Internazionali, facilitatrice, segue la Scuola Italiana di Processwork, da anni si occupa di sostegno tra pari alle donne nella maternità, Giuseppe D’Aleo, 45 anni, palermitano, sposato con figli, lavora presso un’azienda privata. Si occupa di assistenza fiscale. Diplomato, è cresciuto e vive nel quartiere Cep. Carlo Picone palermitano, ingegnere ambientale, emigrato di ritorno e padre di tre piccoli bimbi. Si occupa di tematiche relative all’ambiente e ai servizi per i più piccoli: dai giardini della Zisa al parco Cassarà, alle campane della raccolta differenziata. e Ernesto D’Agostino palermitano, operaio specializzato è cresciuto nel quartiere Passo di Rigano, papà di due figli. È appassionato di calcio.
Nel ciclo di passeggiate si aggiungeranno anche, come narratori, gli stessi abitanti dei quartieri che, attraverso i loro racconti mostreranno il vissuto di quei luoghi. L’iniziativa, promossa dal Distretto turistico Pescaturismo Cultura del mare in Sicilia, nella naturale vocazione di promozione culturale del territorio, ha il patrocinio del Comune di Palermo. Le camminate che si svolgeranno nei quartieri Borgo Nuovo e Zisa sono realizzate in collaborazione con l’associazione Compa, attiva in città sul tema del verde pubblico, promotrice di Parco Tindari a Borgo Nuovo e del recupero dei giardini della Zisa.
Si inizierà con la prima passeggiata che partirà dalla Piazza San Giovanni Apostolo del Cep, il 20 dicembre, alle 16 e seguirà l’indomani, sabato 21 dicembre alle 10.30, in piazza San Paolo a Borgo Nuovo con l’apertura mattutina. L’iniziativa si concluderà il 31 dicembre. (Redazione)
Il patrimonio di idee di Jacobs, scomparsa nel 2006, vive ancora attraverso le sue battaglie che da pioniera, negli anni 50, influì profondamente sui modelli di sviluppo urbano delle città nordamericane. La sua teoria era quella di porre la comunità al centro della progettualità delle costruzioni, rispetto all’esplosione edilizia delle città, diventando una ferma oppositrice alle autostrade urbane e contraria a ogni intervento di sviluppo edilizio che, subordinato alle politiche del momento, mettesse in crisi gli equilibri sociali dei territori.
Per Jacobs era e rimane impossibile trattare la città come un problema semplice, perché un problema semplice ha generalmente due variabili: una causa e un effetto, facilmente interpretabili, risolvibili e governabili in modo scientifico. Invece, lei ha sempre sostenuto che la città, nel suo insieme, ha un livello di complessità estremamente elevato e non riconducibile ad un matematico causa-effetto, immaginando, quindi, la stessa città come “un organismo vivente che si organizza da sé”.
Ogni anno, in suo onore, in numerose città di tutto il mondo si svolge la “Jane’s Walk”: una manifestazione culturale che consiste in passeggiate libere, gratuite, organizzate localmente, durante le quali le persone si riuniscono per esplorare, parlare e celebrare i loro quartieri, con lo scopo di sviluppare una tradizione e un’educazione urbana, nonché un approccio progettuale basato sulla concertazione con la comunità.
Ed è con questo spirito che prende forma il progetto “Conversazioni Itineranti”. A Piazza Kalsa, infatti, ogni domenica, è già un rito l’incontro dei residenti dei quartieri periferici di Sperone, Zen, Borgo Nuovo e Oreto, tutti originari della Kalsa che, trasferiti negli anni altrove tornano, spesso, nei luoghi di nascita che considerano luoghi di appartenenza e di ricordi, a differenza delle aree residenziali dove, adesso, abitano.