
“In qualità di sindacalista e come uomo sono costernato per tutti gli eventi drammatici che, nelle ultime ore, sono accaduti nelle strutture carcerarie italiane: fatti di inaudita gravità che non si sarebbero mai verificati se il Corpo della Polizia Penitenziaria avesse la giusta dotazione di organico in tutto il territorio nazionale” : lo afferma, in una nota, Armando Algozzino, componente dell’Ufficio Commissariale nazionale della Uil Pubblica Amministrazione Polizia Penitenziaria.
“Da anni la UilPa Polizia Penitenziaria denuncia il sovraffollamento delle carceri, dove sono ospitate circa dodicimila unità in più rispetto alle reali capacità di contenimento delle strutture – osserva l’esponente della Uil – così come abbiamo lanciato, in svariate occasioni, l’allarme sul deficit di organico, anche in considerazione delle numerose unità andate in quiescenza negli ultimi anni: lo avevamo previsto, l’ Amministrazione penitenziaria non sarebbe stata in grado di fare fronte ad alcuna criticità imprevista in simili condizioni”.
“Pare di essere tornati indietro di qualche decennio – sottolinea – quando era necessario il supporto di Polizia di Stato e Carabinieri, ai quali rivolgo, comunque, il mio ringraziamento per il lavoro svolto: il Corpo di Polizia Penitenziaria dovrebbe essere in grado di gestire simili emergenze da solo, ma oggi assistiamo a un regresso che ricorda le condizioni vissute negli anni Settanta e Ottanta, come dimostrato dalle circostanze”.
Malgrado le reiterate proteste del sindacato, però, non si è mai registrato alcun incremento di personale in misura significativa a colmare le carenze in atto.
“La realtà igienico – sanitaria delle Istituti è pessima – aggiunge Algozzino – ed è veramente assurdo che, ad oggi, gran parte di essi non abbia ricevuto la necessaria dotazione per affrontare e contrastare il virus, a partire da disinfettanti, mascherine e guanti”.
Algozzino rivolge anche un pensiero ai detenuti morti ( che alla data dell’11 marzo risultano essere 12 ndr) e rimasti feriti durante le rivolte: a Modena, Foggia, Roma e Palermo le situazioni più drammatiche tra scontri, ferimenti ed evasioni.
“Spiace molto anche per loro – precisa Algozzino riferendosi ai ristretti e ai loro familiari – la vita umana deve essere sempre salvaguardata”.
“L’universo carcerario è una grande comunità dove trovano spazio e impiego, oltre ai detenuti e alla Polizia Penitenziaria, anche varie professionalità quali medici, infermieri , educatori e assistenti sociali – afferma – e pertanto, necessita di organizzazione e sicurezza ai massimi livelli: la riduzione di organico in un simile ambito è davvero incomprensibile oltre che estremamente pericolosa, come emerge con prepotenza in circostanze quali l’epidemia che stiamo sperimentando”.
“La politica di tutti gli schieramenti e l’Amministrazione, negli ultimi anni, hanno fallito – accusa Algozzino – manifestando totale inadeguatezza a partire dalla sottovalutazione delle problematiche legate alla carenza di organico : era davvero necessaria un ‘emergenza sanitaria come il coronavirus per acquisire consapevolezza di tutto ciò? ”.
“Attendiamo un segnale da parte del ministro della Giustizia – conclude Algozzino, che propone la valutazione di eventuali misure alternative alla detenzione – e dalla Presidenza del Consiglio: le nostre denunce sono rimaste ascoltate, e l’ingrato ruolo di Cassandra non ci piace affatto, chiediamo assunzioni immediate e massima tutela per la Polizia Penitenziaria e per tutti gli operatori ”. (Redazione)
vedi