

Massima prontezza operativa in relazione alla situazione in Ucraina. E’ uno dei punti della lettera inviata dal capo di Stato maggiore dell’Esercito, Pietro Serino, alle varie unità. Un documento ad uso interno che illustra un (prevedibile) cambio di paradigma “al fine di rispondere alle esigenze dettate dai mutamenti del contesto internazionale”.

A questo scopo si sta valutando la possibilità di ridurre il numero dei soldati attualmente impiegati sul territorio nazionale nell’operazione Strade Sicure. E’, quindi, la spaventosa crisi russo-ucraina, l’aggressione nei confronti di un paese europeo da parte di una autocrazia, a segnare una nuova svolta nel disegno politico del mondo che vede coinvolta anche l’Italia in quanto paese occidentale e paese Nato.

Nel gennaio del 2018 un convegno a Palazzo Sclafani rendicontò i 25 anni del ruolo delle Forze Armate prendendo le mosse dall’Operazione Vespri Siciliani avviata dopo le stragi degli anni Novanta del secolo scorso e proseguendo Strade Sicure (2008), a sua volta finalizzata a fronteggiare criminalità e terrorismo nelle città italiane. Vi presero parte, tra gli altri, il sindaco Leoluca Orlando, il procuratore della repubblica Francesco Lo Voi (attuale procuratore di Roma) e il giornalista Franco Nicastro, a lungo presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia.

Si apre adesso, nostro malgrado, un capitolo nuovo il cui contenuto dipenderà dalla volontà di pace, sicurezza e di propagazione della tutela dei diritti dall’Occidente al mondo che l’Italia, insieme con gli altri, avrà intenzione di scrivere. (Sergio Scialabba)
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