Cambia la grande distribuzione

un supermercato in città

Chi non ricorda quella famosa réclame “La casa degli italiani” che sancì il successo di una catena di supermercati? Essi sono, in fondo, un posto dove si fa semplicemente o, magari più comodamente, la spesa. La grande distribuzione organizzata altro non è che la evoluzione di qualcosa che esiste da sempre.

Erano gli anni del disimpegno, anzi forse stavano già declinando e, dagli anni 80 ad oggi tanto è cambiato, a cominciare dall’ampliarsi del mondo digitale – mondo parallelo diventato sempre più reale e presente – fatto sta che la Standa (era quella l’insegna) legò se stessa alla Tv, complici telequiz che solevano prendere in prestito situazioni e linguaggio da altre parti.

Oggi che la pandemia ha messo in crisi il mondo intero, la crisi della Tv sembra meno seria e della Rete – che ne rappresenta l’erede ambiziosa e sfuggente con la sua struttura convincente e pervasiva – se ne parla, soprattutto, per il suo ruolo dopo il covid.

Tra alterne vicende, nel 2001 i supermercati alimentari Standa del Settentrione, assieme al marchio, furono ceduti all’austriaca Billa controllata dal colosso tedesco Rewe. Questi aprì un supermercato a insegna Standa in Germania e a Colonia – all’ombra della Chiesa dei Santi Pietro e Maria – furoreggiavano i prodotti italiani.

Il negozio fu chiuso definitivamente il 16 dicembre 2017. Oggi nei supermercati la spesa si continua a fare come sempre ma la lista, magari, è stilata su una app dello smartphone. Lo stesso che può essere usato per versare o prelevare denaro contante, utilizzando la cassa come lo sportello Bancomat.

D‘altra parte, se una insegna in passato ha legato il proprio successo alla televisione, è abbastanza naturale che oggi possa accadere con il cellulare che, nel mondo trasformato da 40 anni di eventi – eredita dalla Tv pregi e difetti adeguandosi ai mutamenti. (Sergio Scialabba)

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