La chiusura di molte attività commerciali – anche con una lunga storia – è certamente legata all’ impetuoso emergere del commercio online. Le nuove norme europee che mettono fine agli acquisti in base alla geolocalizzazione dell’ utente fanno cadere l’ ultima barriera alla vendita attraverso i pc.
Non ci saranno più prezzi e condizioni diversi da paese e paese dell’Unione Europea e cesserà – tecnicamente – il reindirizzamento verso i siti nazionali. Dopo la decisione presa a Strasburgo dal Parlamento Europeo il volto commerciale della città è destinato a cambiare ancora di più.
Il salotto della città, la via Ruggero Settimo, regge in pochi punti l’ eleganza di viale della Libertà dove le grandi griffe, ormai da anni, hanno deciso di alzare la saracinesca, concentrandosi dalle parti di piazza Croci. La zona nord di più recente urbanizzazione soffre la presenza dei centri commerciali e non inverte la tendenza al declino. Certo aggravata dalla rivoluzione del digitale. Cambiano, dunque, le abitudini dei consumatori e la geografia commerciale della città.
Chi non si adegua ai tempi è destinato a soccombere, oppure chi chiude è perchè ha fiutato in tempo che il vento è cambiato, nonostante le incognite legate all’ Iva: imposta che, laddove è più bassa della media europea, potrebbe fare la differenza. Restano esclusi dalle nuove norme i prodotti soggetti a copyright come musica, film e libri. (Sergio Scialabba) foto Antonio Enea