
Le debolezze uniscono patrizi e plebei, poveri e ricchi, uomini di chiesa e malicristiani. C’era quel gangster che, durante la latitanza, assieme ai vestiti firmati, teneva con se il Prozac, forse il più noto degli antidepressivi. E, però, fu scoperto non perchè particolarmente stressato, che questi hanno la pelle dura, ma perchè nei suoi rifugi lasciava una scia di profumo.
La scelta di quell’uomo, jatino di origini, così raffinato era caduta su Déclaration, intonato con lo spirito dei tempi, a quando imperversava il pentitismo. La fragranza mise gli investigatori sulle sue tracce e, forse, immaginavano un segno, anticipatore di successive rivelazioni.
Pare che in questo discorso c’entri il Viagra, la famosa pillola contro i disturbi della sessualità, che mette, pure lei, tutti d’accordo. E qui la cosa si complica, non perchè l’argomento sia tabù ma perchè, al contrario, intorno al sesso in Italia ogni fatto o indizio vengono colorati di particolari, storia, filosofia e, soprattutto, paragoni che, si sa, sono sempre odiosi.
Molti diventano irritabili e ne sa qualcosa il medico che, nella parodia del gangster che decide di andare dall’analista, si permette di prescrivere uno Xanax a un uomo presumibilmente privo di difetti, il quale pensa bene di restituirgli una fracchiata di legnate.
Queste cose comunque accadono di frequente anche oggi e senza bisogno di infiltrazioni mafiose che, però, sembrano non mancare affatto nel mondo della sanità, sia pubblica e che privata.
Il Viagra domani compie 25 anni. Era infatti il 27 marzo 1998 quando la Fda, agenzia statunitense che regolamenta i prodotti alimentari e farmaceutici, ne autorizzava l’ingresso nel mercato. Auguri quindi al Viagra e all’industria farmaceutica, alla sanità pubblica e privata.
E visto che in Italia, in Campania in particolare, ci sono grandi consumatori di Viagra, non dimentichiamo neppure di onorare la nostra bandiera, il Tricolore. Anche se per adesso il presidente del consiglio è una donna. (Redazione)
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