Ardizzone Gioeni violò la privacy

via Etnea, la strada di Catania dove sorge l’Istituto Tommaso Ardizzone Gioeni

La televisione a circuito chiuso, nota come videosorveglianza, richiede un uso corretto e sicuro. Questo vale, soprattutto, in presenza di soggetti che abbiano qualche minorazione fisica o psichica, anche non grave. E, quindi, in luoghi stabilmente frequentati o abitati da tali categorie di persone.

Il 6 ottobre 2021 l’Autorità Garante dei Dati Personali ha reso pubblica una decisione, presa il 16 settembre dello stesso anno, irrogando una sanzione di 5.000 euro all’Istituto per Ciechi Tommaso Ardizzone Gioeni di Catania.

Il celebre ente di assistenza e beneficienza di via Etnea ha commesso molteplici violazioni del regolamento generale sulla protezione dei dati – Regolamento Ue 2016/679 – proprio in relazione all’uso di telecamere a circuito chiuso.

In particolare, la decisione ha evidenziato che l’occhio elettronico riprendeva i corridoi interni dell’Istituto, dai quali si accedeva ai locali docce esterni, questi ultimi, alle camere degli ospiti. Le immagini riprese venivano trasmesse in tempo reale sui monitor presenti nella zona portineria, col rischio di essere viste da terzi non autorizzati.

Pertanto, il Garante della privacy ha ritenuto che tale utilizzo di telecamere di sorveglianza non potesse essere giustificato da generiche ragioni di sicurezza, che sarebbero state ugualmente soddisfatte ricorrendo a misure meno invasive, e che ledesse la sfera personale degli ospiti. Insomma, una violazione delle norme sul principio di minimizzazione dei dati contenuto nell’articolo 5, paragrafo 1, lettera c), del General Data Protection Regulation.

Inoltre, il Garante ha affermato che l’Istituto aveva trattato i dati personali in modo non conforme al principio di liceità, correttezza e trasparenza, avendo fornito informazioni sull’utilizzo delle telecamere a circuito chiuso solo dopo l’avvio dell’indagine del Garante.

Nel 2021 il Garante della Privacy scoprì all’Istituto per Ciechi Ardizzone Gioeni di Catania telecamere nei corridoi dai quali si accedeva alle docce, le cui immagini venivano trasmesse in tempo reale sui monitor nella zona portineria e l’Ente chiarì solo dopo l’avvio dell’indagine

L’Istituto ha successivamente fornito informazioni sul trattamento non conforme ai requisiti stabiliti dalla normativa privacy, senza adottare idonee misure per informare gli ospiti, con conseguente violazione dell’art. 5, comma 1, lettera a), 12, comma 1), e 13 dello stesso Gdpr.

Inoltre, il Garante ha ritenuto che il trattamento dei dati personali in questione violasse l’articolo 35 del Gdpr, poiché l’Istituto non aveva effettuato preliminarmente una valutazione di impatto sulla protezione dei dati (Dpia).

Franco Battiato e Giuni Russo al Gioeni nel 1995

Nel determinare l’importo della sanzione, il Garante ha tenuto conto del fatto che le violazioni si sono verificate per un periodo di tempo limitato e che le telecamere presenti nel corridoio erano state disattivate nel corso delle indagini.

Al celebre istituto di via Etnea fu inflitta nel 2021 una sanzione di 5000 euro per aver leso la sfera personale degli ospiti. Da allora ad oggi la situazione è di certo diversa ma che si tenga gli occhi aperti, soprattutto chi ha avuto il dono della vista

Il Garante ha, infine, richiesto all’istituto di fornire tempestivamente ai propri ospiti un’informativa completa sul trattamento. Da allora ad oggi la situazione è certamente cambiata, anche se è il caso di tenere sempre gli occhi aperti su questa e su altre strutture. Soprattutto, è proprio il caso di dirlo, quando si ha avuto la fortuna del dono della vista. (Sergio Scialabba)

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