Aprirsi all’altro senza più paura

Darman collabora col Progetto Itaca, che aiuta i disabili psichici e contrasta lo stigma sociale che li accompagna

L’impegno in queste cose deve esserci per indole personale e per una propria sensibilità” dice Darman, rocker dal cuore grande che porta anche a Palermo, dove si esibisce il 28 marzo, il suo ultimo album Rifugio.

Il cantautore calabrese di base a Torino ha già all’attivo 3 lavori discografici, tutti pubblicati per l’etichetta Ayawasca Sciamani Musicali: Four-Leaved Shamrock 10 novembre 2015, Segale Cornuta; 20 aprile 2017 e Necessità Interiore 3 aprile 2020.

Ha calcato palcoscenici importanti: il Concerto del Primo Maggio 2012 in Piazza Maggiore a Bologna, le 2 anteprime in Expo Milano 2015 e la partecipazione da headliner al festival italiano Musaic-On 2017 e al The Sound Festival 2018 in Olanda.

La novità del giro è che la sua musica arriva nei Club di Progetto Itaca, la fondazione presente anche nella capitale della Sicilia che promuove informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione delle persone affette da disturbi della salute mentale e che toccano da vicino le loro famiglie.

Darman smonta lo stereotipo dell’artista che abbraccia le problematiche sociali (o talvolta entra nelle polemiche politiche) per propaganda. “Ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia che mi ha regalato un’esperienza unica: quella di condividere la mia esistenza con due persone per me speciali, Zia Nice e Zio Gregorio.

Grazie a loro, alla loro gioia di vivere e grazie all’amore che i miei familiari hanno sempre trasmesso loro, ho potuto constatare in prima persona quanto ogni singola esistenza sia importante e quanto ogni storia umana vada vissuta fino in fondo.

Il rispetto e l’importanza della vita vanno ben al di là della semplice e, spesso, superficiale percezione personale. La mia famiglia ha affrontato con orgoglio un problema di disabilità grave in tempi nei quali c’era una scarsa sensibilità su quello che significasse.

Sono riuscito a trasformare questo dramma in una risorsa e ad arricchirmi della loro spensieratezza e della loro propensione per la musica. Potrei persino dire che suono per le persone che hanno questo problema”.

Qual’è allora il significato di questo tour, Darman?

Ci portiamo dentro una serie di scaramanzie che fino a non molto tempo fa erano persino sul malato oncologico, al quale non ci si avvicinava perchè si pensava potesse contagiare.

Pregiudizi e paura del diverso rischiano di creare due mondi separati: uno che si apre e un altro si chiude. In questo senso il tour è incentrato su un messaggio che è trasversale. Infatti, quando si tratta di questi argomenti, il tuo punto di vista te lo porti dentro e si ripercuote sul tuo modo di vivere“.

Anche sul piano artistico, dell’espressione del bello.

Riguarda anche il concetto di bello, perchè ognuno deve essere libero di vivere la sua soggettività. C’è un bello trasversale che va al di là del concetto di bellezza esteriore classica, cioè un concetto olistico della persona“.

Rifugio è il quarto album di inediti di Darman, composto da 9 brani scritti e arrangiati dallo stesso cantautore calabrese (ad accezione del testo di Come la mente sempre più assisa di Umberto Alcaro).

Con Rifugio siamo in una dimensione più minimale negli arrangiamenti, in cui è preservata l’anima intima dei brani, impreziosita da scelte stilistiche di finezza e dolcezza.

Il vero Rifugio è inteso come un senso di apertura e non di chiusura. Nella copertina, infatti, trova spazio un ossimoro visivo, è come se il titolo fosse apparentemente contrapposto alla figura iconica del guscio d’uovo.

Infatti, molto spesso, il rifugio è interpretato come un luogo nel quale chiudersi ed estraniarsi da ciò che ci circonda; nel significato di Darman, invece, il concetto è stravolto: qui si è davanti a un’apertura totale verso la scoperta del mondo, della vita vissuta a 360 gradi, della conoscenza di sé stessi e, di riflesso, degli altri. 

Per tutte le iniziative di Progetto Itaca, che nasce nell’ottobre del 1999, è fondamentale la sensibilizzazione della comunità per superare stigma e pregiudizio, diffondendo una corretta informazione per favorire la prevenzione e l’orientamento alla cura.

Nel corso degli anni, la piccola squadra iniziale di Progetto Itaca adesso conta più di 600 volontari attivi in ben 17 sedi in tutta Italia, e solo nell’ultimo anno ha sostenuto più di 12.300 persone, formandone più di 800 e sensibilizzandone più di milione. (Sergio Scialabba)

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