Appello per il bio

ph Maksym Diachenko on Unsplash

Aiab e Federbio – le due associazioni che rappresentano l’intero settore dell’agricoltura e della produzione biologica e biodinamica italiane – difendono il disegno di legge approvato dal Senato della Repubblica il 20 maggio.

Occorre una legge che le valorizzi ulteriormente e che orienti il settore, cresciuto fortemente negli ultimi anni e che spinga la ricerca, la formazione, il sistema dei controlli essendo in presenza di un mercato sempre più aperto a prodotti puliti e buoni.

E cresce, ritengono, la consapevolezza dei cittadini sui danni apportati all’ambiente e alla salute dai decenni d’industrializzazione selvaggia dell’agricoltura, un’attività che invece vive dell’equilibrio ambientale e naturale.

Se il nostro Paese facesse altre scelte, perderebbe l’occasione unica offerta dal Green Deal europeo, che “con la strategia Farm to Fork e il Piano d’azione Europeo per il biologico mira a una crescita consistente del settore e prevede di conseguenza un adeguato sostegno economico dedicato a questa agricoltura sostenibile certificata”.

Il disegno di legge approvato alla Camera nel 2018 e dal Senato a maggio 2021 di fatto all’unanimità – si legge nell’appello delle due associazioni – è una straordinaria occasione per l’agricoltura italiana, già oggi leader in Unione Europea e nel mondo per la produzione biologica e biodinamica. Le nuove politiche europee per il Green Deal con la strategia Farm to Fork e il Piano d’azione Europeo per il biologico mirano, infatti, a una crescita consistente del settore per poter cogliere i benefici ambientali e sociali e prevedono di conseguenza un adeguato sostegno economico dedicato a questa agricoltura sostenibile certificata“. 

Il biologico italiano conta 80mila aziende e una percentuale di terreni coltivati di quasi il 16 per cento sul totale dei campi, doppia rispetto alla media europea dell’8 per cento. Ha una presenza maggiore di imprenditrici e di giovani, con un tasso di istruzione più elevato. Unici punti dolenti: la ricerca sul bio che nel nostro Paese stenta a decollare, lo sviluppo di un consumo consapevole e di una cultura del cibo e dell’ambiente che sostenga le imprese bio. (Redazione)

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