2020: l’anno della Tecnofinanza

ph Leon Seibert on Unsplash

Ormai tutti gli indicatori sono concordi. Il prossimo anno sancirà la definitiva affermazione della Fintech, in italiano Tecnofinanza, portmanteau di fornitura di servizi finanziari attraverso i canali telematici piuttosto che quelli tradizionali, come le filiali bancarie.

Tra gli attori di questo fenomeno che unisce le potenzialità dei nuovi strumenti informatici, la Rete su tutti, e l’interdipendenza dei territori su scala mondiale, ci sono le banche dirette, come N26. I pagamenti digitali sono attualmente oggetto dell’attività di regolazione delle istituzioni europee. D’altra parte, il diritto segue l’innovazione, e in questo caso, l’Europa si preoccupa di salvaguardare il ruolo e la funzione delle banche tradizionali.

Il caso di N26 appare particolarmente significativo. Il processo di apertura del conto avviene in solo otto minuti attraverso il proprio smartphone. A marzo 2018, N26 ha annunciato un’offerta di capitale di rischio di serie C, in cui ha raccolto da Allianz X e da Tencent. Nello stesso mese, ha dichiarato di aver raggiunto 850mila clienti. Oggi copre anche il mercato Usa.

I rischi legati a questa nuova rivoluzione del capitalismo vengono ricondotti alla presunta facilità di reinvestire soldi di provenienza illecita. Ma, nel frattempo, anche l’intelligenza artificiale ha affilato le sue armi. Con qualche problema in più da risolvere per garantire la tutela della privacy. (Redazione)

 

 

 

Lascia un commento