17 milioni di tonnellate di pasta

ph Danijela Prijovic on Unsplash

Il World Pasta Day compie 25 anni. Oggi la pasta ha vinto la sua sfida globale, cominciata nel 1998, e su più fronti. Secondo i dati elaborati da Unione Italiana Food e Ipo – International Pasta Organisation, la produzione mondiale sfiora i 17 milioni di tonnellate (+ 1,8 per cento sul 2021), raddoppiando quasi i 9 milioni del 1998. Con 2 costanti: oggi come allora, l’Italia è prima al mondo nella classifica dei Paesi produttori, con 3,6 milioni di tonnellate nel 2022 (+ 3,2 per cento sul 2021) e un fatturato che sfiora i 7 miliardi di euro (+ 24,3 per cento sul 2021).

L’Italia è anche il Paese che ne mangia di più (con 23 kg pro – capite all’anno, precediamo Tunisia con 17 kg e Venezuela con 12 kg), con un totale di 1,3 milioni di tonnellate consumate nel 2022: il 25 per cento della pasta consumata nel mondo e il 75 per cento consumata in Europa sono prodotti da un pastificio italiano.

Numeri a parte, in questo quarto di secolo tanto è cambiato: la pasta si è evoluta, è aumentata la sua conoscenza da parte del consumatore, è stata reinterpretata e adattata a nuovi stili di vita.

In occasione della 25esima edizione del World Pasta Day (che si festeggia il 25 ottobre), i pastai italiani di Unione Italiana Food celebrano questo traguardo in un viaggio tra modelli di consumo e tendenze di ieri, di oggi e di domani, in Italia come nel mondo.

Rispetto a 25 anni fa, il mondo mangia sempre più pasta italiana. Sono aumentati i Paesi destinatari (oggi quasi 200, + 6,4 per cento) ed è triplicata la quota export, passando da 740mila a 2,3 milioni di tonnellate (+ 210 per cento in 25 anni e + 4,5 per cento sul 2021), rappresentando il 62,7 per cento della produzione.

Più della metà della pasta prodotta in Italia finisce all’estero. Germania, Regno Unito, Francia, Stati Uniti e Giappone si confermano i Paesi più ricettivi, acquistando complessivamente circa il 58 per cento dell’export italiano di paste alimentari (2.187 milioni di euro).

Tra i mercati emergenti registrano ottime performance anche Arabia Saudita (+ 51 per cento), Polonia (+ 25 per cento) e Canada (+ 20 per cento).

Se i numeri consentono di poter affermare la leadership assoluta che il settore detiene a livello globale, è anche sui consumi nel nostro Paese che si gioca la partita: la mangiano praticamente tutti (99 per cento) almeno una volta a settimana e oltre 1 italiano su 2 la porta in tavola ogni giorno, mentre 1 su 5 (19.2 per cento) la consuma 4 – 5 volte a settimana. E, in futuro, questa tendenza aumenterà, sia in Italia che all’estero.

Non solo la pasta sarà con noi, ma lo sarà ancor più di oggi: per oltre 3 italiani su 10 il suo consumo in Italia tenderà ad aumentare, per 4 su 10 ci sarà un ulteriore incremento anche all’estero.

È quanto emerge dalla ricerca Gli Italiani e il futuro della pasta, realizzata nel mese di settembre 2023 dall’Istituto demoscopico AstraRicerche (interviste online su un campione di 1004 italiani tra i 18 e i 50 anni) per indagare come sono cambiati i consumi di pasta, come gli italiani si immaginano la pasta del futuro, quali le tendenze e le sfide all’orizzonte.

Sugli orizzonti nei prossimi 25 anni, lo scenario è chiaro: per più di 1 italiano su 2 (59 per cento) la pasta conoscerà nuove tipologie con farine o ingredienti alternativi, sarà conservata in packaging più ecologici e biodegradabili (52.6 per cento) e vedrà l’aggiunta di tanti nuovi formati (35.4 per cento).

La novità inaspettata riguarda il consumo di pasta in momenti della giornata meno tradizionali, come a colazione o a merenda: a dispetto di una presunta impronta conservatrice degli italiani, 8 su 10 (79.5 per cento) dimostrano grande apertura, confermando di essere pronti a consumarla appena svegli o come break durante la giornata, a patto che mantenga sempre alti i livelli di qualità e gusto (48.1 per cento).

Un altro 26 per cento sostiene questa scelta soprattutto perché già in uso all’estero mentre, per il 19 per cento del campione, la tendenza andrà ad affermarsi ancor più se sarà sostenuta e promossa dagli chef.

E anche in Italia, in occasione della scorsa edizione del World Pasta Day, lo chef Valerio Braschi ha lanciato la sua ricetta dolce di rigatoni soffiati con cannella in latte di cocco e mandorle, proprio per suggerire che la pasta, oltre che un simbolo della cucina italiana nel mondo, è un ingrediente che possiamo mangiare sempre, a ogni ora e anche a colazione.

Se, da un lato, ci si aspetta un ulteriore passo avanti nella sostenibilità, con un impatto ambientale ancora più basso (43 per cento), nella funzionalità con un contributo specifico al benessere fisico (34 per cento) e nell’innovazione in termini di formati di design o cambiamenti sostanziali (28 per cento), una fetta importante di intervistati si mantiene fedele alla tradizione.

Per il 41.2 per cento la pasta del futuro manterrà un legame con il passato, con modi tradizionali di produzione. Per il 34.7 per cento sarà sempre accessibile, economica, alla portata di tutti.

Già oggi, in Italia, con mezzo chilo di pasta e pochi altri ingredienti (come olio, pomodoro, legumi e aromi) si riesce a preparare un pasto sano, nutriente e bilanciato per una famiglia di 4 persone spendendo nell’insieme poco più di 2 euro (50 centesimi a persona).

Infine, per il 33.7 per cento sarà semplice, facile da cucinare. La curiosità: il 28 pe cento degli intervistati ritiene che la pasta conoscerà nuovi metodi di cottura e il 25 per cento pensa che cuocerà in 3-5 minuti.

Insomma, la pasta in futuro ha grandi opportunità e grandi sfide da affrontare, ambiente e sostenibilità in primis, ma non solo: per ben 1 italiano su 4 (25.0 per cento) andrà incontro alle esigenze di single con confezioni più piccole o in versione “sfusa”.

Ma ci sono certezze che non cambiano mai: il gusto rimane al primo posto tra i requisiti ricercati in un piatto di pasta. Per 1 italiano su 2, la pasta deve infatti fare rima con bontà e soddisfare il palato.

Anche se non mancano nuove sensibilità: per 4 italiani su 10 (40.2 per cento) serve un mix tra gusto, salute e attenzione all’ambiente. Al terzo posto, si piazza l’apertura alla sperimentazione: per oltre 1 italiano su 3 (33 per cento) la pasta deve essere anche un alimento versatile e innovativo.

Si confermano in coda valori come la comodità, la preparazione pratica e veloce (31.1 per cento) e l’accessibilità per una corretta alimentazione (30 per cento).

Nell’ultimo decennio è avvenuta una rivoluzione nel mondo della pasta: i consumatori sono più consapevoli, informati ed esigenti con un cambiamento delle loro preferenze.

Grazie anche al saper fare dei pastai, la pasta è stata protagonista di una grande trasformazione, a livello sostanziale e non solo, ha saputo rinnovarsi e adattarsi a stili di vita differenti con nuove tipologie (dall’integrale alle paste speciali o arricchite a quelle senza glutine) e formati, pur rimanendo uguale a sé stessa.

Quest’anno festeggiamo un traguardo importante che conferma come la pasta sia un prodotto straordinario che porta ogni giorno gioia e convivialità sulla tavola di milioni di persone di tutto il mondo. – afferma Margherita Mastromauro, presidente dei pastai di Unione Italiana Food – In questi 25 anni, come produttori, abbiamo visto come gli chef continuino a reinterpretarla, come i gastronomi la descrivano, gli antropologi esaltino il suo ruolo sociale, così come i nutrizionisti la consiglino per una corretta e sana alimentazione.

La pasta è un cibo universale, ricco di storia e cultura, sempre più simbolo di una sana alimentazione, il cui consumo è in continuo sviluppo.

La pasta ha la capacità di essere il cibo perfetto per tutti, vero e proprio alimento del futuro, che unisce al gusto e convivialità anche un approccio al cibo nel segno del benessere e della sostenibilità”.

Per la Giornata Mondiale della Pasta non poteva mancare il coinvolgimento dei social: usando l’hashtag ufficiale #WorldPastaDay25 e menzionando gli account social di WeLovePasta.it (FB / TW / IG) food lover, giornalisti, chef e blogger di tutto il mondo saranno invitati a celebrare le nozze d’argento del World Pasta Day cucinando il loro piatto di pasta del cuore: tradizionale, innovativo, rivisitato o ispirato al futuro, il protagonista resta l’amore universale per la pasta.

Si suggerisce anche l’hashtag #BreakfastPasta su Instagram o TikTok per rendersi conto di come, soprattutto Oltreoceano, iniziare la giornata con spaghetti, fettuccine e altri formati stia diventando una vera e propria moda culinaria.

Mercoledì 25 ottobre, dalle ore 11 alle 13, sul canale Twitter di WE LOVE PASTA (@welovepasta_it) e sul canale Twitter di IPO (@Int_Pasta_Org) sarà possibile prendere parte al live tweeting dedicato al World Pasta Day: si parlerà di pasta, passato e futuro del gusto, tra curiosità e nuove tendenze. Partner del 2023 sono Italian Trade Agency, Federazione Italiana Cuochi, TuttoFood e Pastaria. (Redazione)

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World Pasta Day: energia e piacere